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Donald Trump: "Vladimir Putin ha perso, consideri la fine della guerra". La replica dello "zar"

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Donald Trump si muove già da presidente. E le sue mosse in politica estera sono chiarissime. In un colloquio con il New York Post - dove ha speso parole cariche di stima e di ammirazione per Giorgia Meloni dopo l'incontro dello scorso sabato sera -, il tycoon e futuro presidente degli Stati Uniti ha ribadito che Volodymyr Zelensky, presidente dell'Ucraina, "vuole fare la pace".

"Non abbiamo parlato dei dettagli - ha spiegato il tycoon -. Lui pensa che sia giunto il momento, e Vladimir Putin dovrebbe pensare che sia giunto il momento perché ha perso: quando perdi 700mila persone, è giunto il momento. Non finirà finché non ci sarà la pace". "Sto elaborando un modo su come porre fine a questa guerra ridicola", ha concluso Trump. Insomma, parole che pesano, quelle su Putin che "ha perso la guerra". Anche se è chiaro che The Donald spinge per una mediazione, per un compromesso tra Kiev e Mosca.

A stretto giro, ecco le parole di Zelensky, che ha offerto il suo punto di vista sull'incontro con Trump. "Parlando con i media, ho ribadito: l'Ucraina vuole che questa guerra finisca più di chiunque altro. Senza dubbio, una risoluzione diplomatica salverebbe delle vite. La cerchiamo. Tuttavia, ho sottolineato al presidente Emmanuel Macron e al presidente Donald Trump che Putin non vuole che questa guerra finisca. Deve essere costretto a farlo", ha scritto il premier ucraino su X. E ancora: "Costringere Putin a porre fine alla guerra richiede che l'Ucraina sia forte sul campo di battaglia prima di poter essere forte diplomaticamente. Un esercito forte, aiuti militari, sistemi a lungo raggio come Atacms, Taurus, Storm Shadow/Scalp. Sono assolutamente vitali. Li usiamo solo contro obiettivi militari", ha concluso Zelensky.

Ma la replica dal maggior peso specifico è quella arrivata direttamente dallo zar Putin. L'occasione è stato il conferimento ad alcuni militari del titolo di "Eroi della Russia", il tutto durante le celebrazioni della Giornata degli Eroie della patria, cerimonia che si è tenuta al Cremlino. "La loro determinazione non lascia dubbi sul fatto che vinceremo", ha scandito Putin a Mosca davanti a una platea di funzionari e militari alla St. George Hall. "la verità, la forza delle armi e la forza dello spirito sono dalla parte della Russia", ha concluso Putin, senza mostrare alcuna intenzione di voler fare un passo indietro.

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