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Francia, il coming-out del ministro mentre il Paese crolla

Dario Mazzocchi
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Una nota di colore nel bel mezzo della crisi governativa in Francia che non manca di creare qualche malumore, almeno per la tempistica. Guillaume Kasbarian, ministro della Funzione pubblica, ha fatto coming out presentando all’opinione pubblica il compagno Antoine con un servizio corredato da immagini sul settimanale transalpino Paris Match. Nel ritiro immerso nella Loira, Kasbarian si dedica ai gatti, alla cucina e – stando al resoconto dell’inviato – al vino («vino bianco a destra, rosso impilato a sinistra, che la coppia porta a casa ogni estate durante i suoi viaggi»), godendosi la pace lontano dal clima pesante che si respira invece tra Eliseo e Assemblea nazionale. «A 37 anni», prosegue il ritratto, «questo liberale senza complessi è il primo ministro con pieni poteri che presenta pubblicamente il suo partner».

Membro di Renaissance, il partito che fa riferimento al presidente Emmanuelle Macron, Kasbarian è riconosciuto per gli iconici baffi e per il suo impegno nel portare avanti da ministro dell’Edilizia abitativa alcune riforme ritenute controverse, tra cui la legge che ha inasprito le sanzioni nei confronti di chi occupa casa abusivamente. A settembre è invece arrivata la nomina all’attuale dicastero che ha suscitato molte preoccupazioni tra i sindacati per il destino dei dipendenti pubblici: tra le prime misure intraprese, l’abolizione di un’indennità versata ai lavoratori della pubblica amministrazione, la GIPA. Più recentemente si è messo in mostra per i complimenti al neoeletto presidente americano Donald Trump per aver nominato Elon Musk a capo del dipartimento per l’Efficienza pubblica: colleghi, insomma, tanto che Kasbarian si era detto «impaziente di condividere le migliori pratiche per combattere l’eccesso di burocrazia, ridurre la documentazione inutile e ripensare le organizzazioni pubbliche».

 



Le (buone) intenzioni ci sono tutte, ma paiono destinate a svanire, dato che il governo al quale appartiene è sul punto di implodere mentre Musk deve attendere gennaio per iniziare il suo incarico. Questione di tempistica, appunto, che non è piaciuta agli ambienti attorno all’esecutivo Barnier che tentano di sopravvivere e il cui clamore non riuscirà comunque a nascondere l’astensione di massa programmata per oggi dai dipendenti pubblici per protestare contro le misure draconiane di Kasbarian.

 

 

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