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Macron, i rumors: "Se cade Barnier, nuovo premier entro 24 ore". C'entra Trump

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Se il governo a guida Michel Barnier dovesse cadere, il presidente francese Emmanuel Macron ha intenzione di nominare un nuovo primo ministro entro 24 ore. Lo riporta l'emittente Bfmtv che cita un ex ministro vicino all'Eliseo. “Non vuole presentarsi senza governo davanti a Trump questo fine settimana", ha affermato la fonte, "è una questione di credibilità per la Francia". Il presidente, insomma, non molla: di fronte al suo fallimento personale, quello di aver puntato tutto sull'ingovernabilità e un esecutivo di minoranza in estate, pur di sbarrare la strada di Matignon a Marine Le Pen, sarebbe disposto a un'altra pericolosissima scommessa. E l'ombra della vanità e dell'orgoglio personale al cospetto di Trump è qualcosa in più di un sospetto. 

In aula oggi pomeriggio, intanto, il premier Barnier si è giocato il tutto per tutto. Un applauso lungo oltre un minuto di tutti i deputati della coalizione di governo, in piedi, ha accolto l'arrivo del premier alla tribuna del Parlamento per prendere la parola in vista della votazione sulla sfiducia. "Sono commosso", sono state le prime parole di Barnier in quello che potrebbe essere il suo ultimo discorso da premier.

"Siamo al momento della verità" e della "responsabilità", ha affermato il primo ministro francese. "Due giorni fa ho ritenuto responsabile il mio governo. Ho preso questa decisione dopo aver dimostrato ascolto, rispetto e dialogo, che hanno portato il governo a migliorare ogni giorno il suo testo su diversi punti importanti", ha dichiarato per primo. "Questa è la realtà. Ho provato ad affrontarla presentando testi finanziari difficili. Avrei preferito distribuire dei soldi, anche se non ne abbiamo. Ma questa realtà resta lì, non scomparirà per la magia di una mozione di sfiducia. Questa realtà sarà ricordata da qualsiasi governo, qualunque esso sia". Rivolgendosi alla Le Pen, Barnier ha dichiarato di non avere "la sua stessa idea di sovranità e di patriottismo" "dopo aver visto le sue misure".

"Non è per piacere che ho presentato quasi tutte le misure difficili in questo bilancio. Avrei preferito distribuire denaro”, ma "questa realtà (di bilancio) non scomparirà per la magia di una mozione di censura". E' “urgente affrontare il nostro debito di bilancio”, ha sottolineato, “facendo i conti con la realtà dei nostri conti pubblici”. Barnier ha citato una serie di cifre, tra cui quella di “60 miliardi” di euro di interessi sul debito da pagare ogni anno, che è “più del bilancio della nostra difesa o dell'istruzione superiore”.

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