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Francia, spallata-Le Pen: il governo Barnier il più breve della storia? "Via anche Macron"

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Il governo francese è sempre più traballante dinanzi al rischio di una mozione di sfiducia che potrebbe farlo cadere a soli tre mesi dall'inizio del mandato. Il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, ha annunciato questa mattina che il suo partito "sfiducerà questo governo a meno di un miracolo dell'ultimo minuto". Una posizione confermata oggi pomeriggio - lunedì 2 dicembre - anche da Marine Le Pen, dopo che il premier Michel Barnier ha annunciato l'intenzione di ricorrere all'articolo 49.3 della Costituzione per adottare il bilancio sul welfare, una procedura che consente di adottare il testo senza votazione. 

Alla formazione di Le Pen non sono bastate Le concessioni fatte nei giorni scorsi dal premier Michel Barnier, che ha accantonato l'aumento delle tasse sulle bollette dell'elettricità e la riduzione degli aiuti sanitari destinati agli immigrati. Per cercare di salvare il suo esecutivo, il capo del governo ha anche annunciato che non verrà tagliato il rimborso dei medicinali nel 2025, come inizialmente previsto dalla manovra finanziaria. Ma alla leader del partito di estrema destra la mano tesa dal capo del governo non basta: abbiamo "presentato un emendamento sulla rinuncia alla deindicizzazione delle pensioni", ha detto Le Pen al termine di una riunione con i suoi parlamentari, aggiungendo che adesso spetta "al governo accettare o no".

Ora, dopo soli tre mesi di governo, Marine Le Pen annuncia che l'appoggio esterno è finito: "Non possiamo fare cadere sui francesi le colpe del governo attuale e di Emmanuel Macron". Il Rassemblement national presenterà una mozione di censura, e voterà quella presentata dal Nouveau Front Populaire, la coalizione di sinistra. "Tutte le manovre per salvare il governo Barnier sono fallite. Cadrà. E Macron, unico responsabile della crisi finanziaria e politica, deve andarsene per ridare la parola ai francesi", ha scritto su X il leader della France insoumise, Jean-Luc Melenchon.

Intanto, l'esecutivo ha annunciato il ricorso all'articolo 49.3 per far passare il testo sull'assistenza sociale. In questo modo, è possibile far approvare automaticamente una legge, esponendo però il governo ad una mozione di sfiducia. Se il Rassemblement National dovesse sostenere la mozione di sfiducia che verrà presentata dai partiti di sinistra riuniti nel Nuovo Fronte popolare, si raggiungerebbero i numeri necessari per determinare la caduta dell'esecutivo, ovvero 289 voti. 

"I francesi non ci perdoneranno l'aver preferito gli interessi particolari al futuro della nazione", ha detto il primo ministro intervenendo all'Assemblea nazionale. Il premier ha definito quello attualmente in corso in Francia come un "momento della verità che mette ognuno davanti alle proprie responsabilità". Una posizione inaccettabile per Le Pen, secondo la quale "Barnier non ha voluto rispondere alla richiesta degli 11 milioni di elettori del Rassemblement national. Ha detto che ognuno deve assumersi Le proprie responsabilità, quindi noi ci assumeremo Le nostre". La leader della destra francese si appresta a presentare anche una mozione di sfiducia del Rassemblement national, oltre ad annunciare il suo sostegno a quella che presenterà la sinistra. 

Se dovesse cadere, quello di Barnier passerà alla storia come il governo più breve della Quinta Repubblica. Ma, ancora più importante, l'esecutivo non avrà avuto il tempo di finalizzare la manovra finanziaria del 2025. Un problema per un Paese che nel 2024 dovrebbe vedere il suo deficit schizzare al 6,1 per cento del Pil. L'attuale governo aveva previsto di riportare il dato al 5 per cento alla fine del 2025 e al di sotto della soglia del 3 per cento nel 2029. Le principali organizzazioni padronali hanno lanciato appelli alle opposizioni chiedendo loro di non fare cadere il governo. "Nessuno ha interesse a indebolire un'economia francese già fragile", ha scritto su X il presidente del Movimento delle imprese di Francia (Medef), Patrick Martin. La Confederazione delle piccole e medie imprese ha chiesto invece con un comunicato di non "sacrificare" Le aziende francesi aumentando Le loro "difficoltà".

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