Siria, "l'invasione dei gruppi terroristici? Chi c'è dietro": accusa pesantissima da Russia e Iran
Un tentativo di colpo di Stato sarebbe in questo momento in corso nella capitale della Siria Damasco. A riportare la notizia è la maggior parte dei media turchi, che pubblicano anche video di esplosioni e scontri nella capitale siriana che, affermano, sarebbero riconducibili all'ammutinamento di una parte dell'esercito. Secondo il portale del quotidiano vicino al governo Sabah, la televisione di Stato siriana avrebbe interrotto le trasmissioni ed è ignoto dove si trovino il presidente Bashar al Assad e la sua famiglia. Secondo alcuni portali, che citano giornalisti siriani, Assad potrebbe essere fuggito in Russia. Sempre i media turchi riportano le parole del capo del governo di transizione siriano, Abdurrahman Mustafa, secondo cui i ribelli di Hayat Tahrir Al Sham sarebbero pronti a lanciare un'operazione "su tre diversi fronti" per prendere il controllo della citta' di Tal Rifat, nel nord del Paese.
L'attacco "dei gruppi terroristici in Siria fa parte del piano israelo-americano per destabilizzare l'Asia occidentale": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante l'incontro col suo omologo russo Sergey Lavrov come si legge nella nota diffusa dal ministero degli Esteri russo. I due si sono incontrati proprio per discutere di quanto sta avvenendo in Siria, e "nel corso del colloquio hanno espresso profonda preoccupazione per la pericolosa escalation della situazione a causa dell'incursione terroristica di gruppi armati nelle province di Aleppo e Idlib".
Nelle scorse ore, infatti, le forze curdo-siriane, espressione dell'ala locale del Pkk, hanno preso il controllo dell'aeroporto di Aleppo dopo il ritiro delle forze iraniane e governative. "I ministri - continua la nota - hanno concordato la necessità di intensificare gli sforzi congiunti volti a stabilizzare la situazione in Siria" e "la necessità di un'urgente revisione globale della situazione all'interno del Paese".
Da quando sono ricominciati gli scontri mercoledì 27 novembre, il bilancio - secondo l'Ong Sohr - sarebbe di circa 300 morti. I gruppi armati che sono entrati ad Aleppo hanno imposto un coprifuoco di 24 ore. Le fazioni ribelli, come riferito da Sky News, hanno sottolineato in un comunicato che il coprifuoco ad Aleppo inizierà dalle 17 di oggi fino alle 17 di domenica 1 dicembre. Una misura imposta "al fine di preservare la sicurezza della nostra gente in città e di proteggere la proprietà privata e pubblica".