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Federico Rampini, lo scenario: "Fine dell'impero americano, l'analisi circola da tempo"

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"Vladimir Putin è felice che gli americani abbiano rieletto Donald Trump. Ma non per le ragioni che noi di solito abbiamo in mente". Federico Rampini ha smontato ancora una volta tutta la propaganda dei giornaloni progressisti italiani. Da quando il tycoon ha vinto le elezioni presidenziali contro Kamala Harris, dal Pd e non solo è partito un coro violento contro il repubblicano. Secondo loro infatti la sua rielezione è la peggior notizia che l'Ucraina potesse ricevere. Il motivo? Trump è amico di Putin, quindi non aiuterà più Kiev a difendersi dall'invasione russa. Ma, purtroppo per loro, la questione non è così semplice. Lo zar non considera il tycoon "un presidente particolarmente amico della Russia - ha spiegato Rampini in un articolo sul Corriere della Sera -. Né pensa che sarà facile trattare con lui la pace in Ucraina. Anzi, su questo fronte sembra non farsi illusioni". 

Secondo Rampini, Putin ritiene che la vittoria di Trump rappresenti alla perfezione la fine dell'impero americano. "L’analisi in questione circola da tempo in Russia, e insiste soprattutto sulla decomposizione etnica e politica della società americana - ha sottolineato il giornalista -. Prende sul serio la possibilità di spinte centrifughe, fino a una vera e propria secessione di alcune parti degli Stati Uniti".

 

 

Una visione perfettamente condivisa anche dallo stesso Putin. "Come ex cittadino dell'ex Unione Sovietica, vi dirò qual è il problema con gli imperi: credono di essere così potenti da poter permettersi piccoli errori - aveva detto nel 2021 -. Ma i problemi si accumulano, e arriva un momento in cui non sono più gestibili. Gli Stati Uniti stanno marciando con sicurezza, fermamente, sulla stessa strada dell'Unione Sovietica".

 

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