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Marine Le Pen "pronta a staccare la spina": tensione in Francia, addio governo e Macron?

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La Francia rischia di rimanere senza manovra finanziaria per il 2025. Lo scrive il quotidiano Le Monde, spiegando che la sinistra e il Rassemblement National di Marine Le Pen "non escludono di far cadere il governo nelle prossime settimane". "Il Paese potrebbe ritrovarsi in una incertezza inedita che accentuerebbe la sfiducia degli investitori", scrive il giornale. Le opposizioni hanno diverse possibilità di far cadere il governo entro Natale visti i testi che verranno esaminati entro la fine di dicembre. Il testo sulla legge di bilancio dovrebbe essere votato il 20 dicembre. "Se questa manovra non passa, verrà applicata quella dell'anno scorso", ha affermato Le Pen.

La situazione, per il presidente Emmanuel Macron e per il premier Michel Barnier, è ai limiti del drammatico. Il governo "di salvezza nazionale" è un governo di minoranza, e già questo lo rende debolissimo. Dopo il voto politico post-Europee, un colpo di mano di Macron alla "o la va o la spacca" per sbarrare la strada di Matignon (la Palazzo Chigi parigina) tanto alla Le Pen quanto a Jean Luc Melenchon, l'esecutivo si poggia sui voti della destra moderata gollista e dei macronisti, con l'astensione garantita fino a qui dai 125 deputati di RN, primo partito dell'Assemblea francese.

 

 

 

Il governo, insomma, dipende dalla benevolenza della Le Pen, un appoggio esterno che punta su politiche "in linea" su potere d’acquisto, immigrazione e legge proporzionale, come sottolinea anche il Corriere della Sera. Nella legge di bilancio di Barnier, però, è previsto un aumento delle tasse sull'energia elettrica con rincaro a cascata sulle bollette. Un suicidio elettorale, per il Rassemblement. A queste condizioni, è impossibile andare avanti e infatti, a fronte degli scenari apocalittici dipinti da chi sostiene il governo (senza la manovra, la Francia rischierebbe il default e un futuro "stile Grecia"), la Le Pen e Jordan Bardella potrebbero davvero far votare ai loro deputati la mozione di censura già annunciata dalla coalizione di sinistra Nouveau Front Populaire. L'elettorato di RN, peraltro, secondo i sondaggi sono favorevoli alla crisi di governo.

 

 

 

Dall'Eliseo fanno balenare l'ipotesi di un ricorso a una misura estrema, prevista sì dalla Costituzione ma politicamente deflagrante: l'approvazione "senza voto parlamentare" della legge di bilancio, possibile in casi di emergenza eccezionale. Se così fosse, in ogni caso, come suggerisce anche il vecchio gollista Jean-François Copé, "la caduta del premier Barnier non potrebbe che trascinare con sé quella del presidente Macron".

 

 

 

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