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Schiaffo del premier francese alla Germania: perché ha scelto di incontrare subito Meloni

Mauro Zanon
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La «cooperazione franco-tedesca è sempre più necessaria, ma sempre più insufficiente», di conseguenza, «dobbiamo aprirci e non essere esclusivi. L’Italia è un grande Paese che la Francia ha spesso trascurato». Con queste parole, il primo ministro francese, Michel Barnier, ha aperto ieri la seconda giornata del sesto Trilateral Business Forum, che ha riunito a Parigi le federazioni degli industriali delle tre maggiori economie dell’Eurozona, Confindustria, Medef (Francia) e Bdi (Germania). Ma il capo del governo francese, soprattutto, ha annunciato la sua visita a Roma per incontrare il presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, alla vigilia terzo anniversario del Trattato del Quirinale (firmato il 26 novembre 2021). «Ho molto rispetto per l’Italia. Vi andrò in visita ufficiale fra una quindicina di giorni per incontrare Meloni», ha dichiarato Barnier. Si tratta della sua prima visita ufficiale all’estero nelle vesti di primo ministro: un messaggio potente e inedito, visto che, tradizionalmente, i capi di governo francesi corrono a Berlino dopo la nomina.

L’arrivo in Italia di Barnier è previsto per il 5 dicembre e l’incontro con Meloni, secondo l’agenda ufficiale di Palazzo Chigi, è previsto alle 15,15. Dietro l’annuncio di Barnier, c’è la volontà di puntare maggiormente sull’Italia, in un momento in cui è diventata l’epicentro del dibattito sul futuro economico dell’Ue grazie ai rapporti Draghi (competitività) e Letta (mercato unico) e alla luce della complicata relazione con la Germania. «È certamente importante che la prima missione all’estero del primo ministro francese Barnier sia proprio in Italia per incontrare Giorgia Meloni, è significativo che lo abbia annunciato nel meeting delle tre Confindustrie europee e pensiamo che sia doveroso rafforzare la collaborazione tra Parigi e Roma», ha dichiarato ieri il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, a margine del trilaterale di Parigi. Italia e Francia devono dialogare «a cominciare dai dossier industriali anche perché abbiamo delle filiere comuni e dei campioni europei che si stanno esercitando nella sfida competitiva e ritengo che questo vada fatto anche con la Germania», ha aggiunto Urso. Lunedì, il ministro del Made in Italy sarà a Berlino «per il vertice bilaterale sulla politica industriale che è conseguenza del Piano d’azione sottoscritto dalla premier Meloni con il cancelliere tedesco Scholz» ha sottolineato Urso, ricordando che «noi abbiamo due direttrici su cui ci muoviamo, sulla base di trattati bilaterali, il Trattato del Quirinale con la Francia e il Piano d’azione comune con la Germania, per allineare le nostre politiche».

 

 

Secondo alcuni osservatori, uno dei dossier prioritari della visita di Barnier a Roma potrebbe essere il trattato di libero scambio tra l’Ue e il Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay), osteggiato dalla Francia. Nelle recenti parole ostili al Mercosur del ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigid, Parigi vede un’opportunità per convincere l’Italia a schierarsi dalla sua parte e a formare una minoranza di blocco al momento del voto.
Intanto ieri il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius si è ufficialmente ritirato dalla corsa alla cancelleria: sarà dunque ancora una volta Olaf Scholz il candidato della Spd alle prossime elezioni politiche del 23 febbraio.

 

 

 

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