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Nato contro Cremlino, il Mar Baltico si surriscalda: ecco cosa sta succedendo

Mirko Molteni
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Bacino occidentale dopo l’adesione di Svezia e Finlandia alla Nato, il Mar Baltico è area di frizione tra Mosca e l’alleanza guidata da Washington. Del tranciamento, domenica, di due cavi telematici in fibra ottica sul fondo, uno tra Germania e Finlandia, l'altro tra Svezia e Lituania, s’addita la Russia, ma per il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: «È assurdo incolpare la Russia di tutto senza ragione. È ridicolo sullo sfondo della mancanza di reazione alle attività di sabotaggio dell'Ucraina nel Mar Baltico». Si riferiva all'attentato al gasdotto North Stream del 2022, che i tedeschi hanno accreditato farina del sacco dell’Ucraina. Ieri, sui cavi s’è ipotizzato un ruolo della nave cinese Yi Peng 3, salpata dalla Russia e sostata domenica nella zona dei danni, dove avrebbe interrotto le linee con un’ancora.

A insospettire non è solo che la Cina è alleata della Russia, ma che un’altra nave cinese, la Newnew Polar Bear è reputata causa della rottura nel 2023 di un altro cavo nel Golfo di Finlandia. La Yi Peng 3 era ieri ancorata nello stretto del Kattegat, ispezionata dalle autorità danesi. Di certo la guerra a cavi e tubazioni marine non è nuova. Già allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la nave inglese Alert tagliò il 4 agosto 1914 i cavi telegrafici tedeschi sul fondo dell'Atlantico. Quanto alla distruzione, il 26 settembre 2022, del gasdotto North Stream che forniva alla Germania il gas russo, ieri il giornale tedesco Der Spiegel ha rivelato che «il commando ucraino che distrusse le tubazioni era composto da 12 uomini e una donna, con budget inferiore a 300.000 dollari». Spiegel li avrebbe identificati, ma non svela i nomi per proteggerli dai russi. Sul Baltico s'affaccia il territorio russo di Kaliningrad, da cui missili balistici Iskander da 500 km di gittata possono piombare, anche con testate nucleari, su basi polacche e tedesche in pochi minuti.

 

 

L’esercito polacco ha schierato ai confini con Kaliningrad i suoi primi esemplari del carro armato sudcoreano Hyundai K2 Black Panther. Reazione concordata tra Varsavia e Seul per l'arrivo di 11.000 soldati nordcoreani a fianco dei russi. La Polonia ha ricevuto finora dalla Sud Corea 62 carri K2, su una commessa di 180. Seguiranno 820 altri K2 prodotti su licenza dal 2026 in una fabbrica polacca. Lo Hyundai K2 è un tank moderno e contribuirà a rendere la Polonia quella “superpotenza dell'Est” che sta diventando comprando armi a destra e a manca. Forse cercando l'egemonia locale, il presidente polacco Donald Tusk ha promosso per «settimana prossima» in Svezia un summit «in formato speciale» fra Polonia, repubbliche baltiche e paesi scandinavi.

Il presidente ucraino Volodymir Zelensky ha ringraziato Tusk. Ma Kiev teme che la Polonia miri a recuperare la regione ucraina di Leopoli, che fu polacca e austro-ungarica per secoli. Kaliningrad è anche crocevia di spionaggio. Il servizio segreto russo FSB ha arrestato per “sabotaggio” il cittadino tedesco Nikolai Gaiduk, 57 anni, «implicato nell'esplosione del marzo 2024 in una stazione di distribuzione del gas» nella regione. Per gli 007 di Mosca «voleva organizzare atti di sabotaggio a infrastrutture energetiche». Hanno sequestrato sulla sua auto mezzo litro di liquido esplosivo mascherato in flacone di shampoo. Per l'FSB, Gaiduk avrebbe «ricevuto esplosivo e ordini da un ucraino residente ad Amburgo».

 

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