Breivik sconvolge ancora: come si è presentato in aula lo stragista norvegese
Ieri Anders Behring Breivik ha esibito in tribunale una Z rasata sul cranio calvo, un cartello a sostegno di Cina, Russia, Iran e Corea del Nord, ha salutato la corte con il braccio teso. Il suo obiettivo era convincere i giudici norvegesi a concedergli la libertà condizionata. Può ripetere la richiesta ogni anno, dopo averne scontati dieci dietro le sbarre. Con il simbolo dell’invasione militare russa in Ucraina, avrebbe avuto più possibilità di clemenza da parte del Cremlino. E ne era consapevole anche il suo avvocato Øystein Storrvik che si è detto scettico sull’accoglimento dell’istanza già prima dell’apertura dell’udienza di ieri, che dovrebbe durare tre giorni, presso la palestra del carcere di Ringerike.
Breivik, autore del doppio massacro che provocò 77 morti in Norvegia il 22 luglio 2011, si era già visto respingere una richiesta di scarcerazione nel 2022 poiché i giudici ritenevano che vi fosse un «rischio evidente» che egli tornasse al comportamento che aveva portato alle stragi. È stato tenuto in isolamento in strutture di massima sicurezza per più di 12 anni e la pena che deve scontare ammonta a 21 anni, il massimo comminabile secondo la legge norvegese. Tuttavia la detenzione può essere prolungata di anno in anno, fino a un “fine pena mai”, anche senza dover formalizzare l’ergastolo finché sarà considerato una minaccia per la società. Nel febbraio 2024 l’uomo, oggi 54enne, aveva denunciato il Regno di Norvegia per trattamento disumano ma aveva perso la causa. «Non sono una persona. Non lo sono più da 13 anni», ha detto ieri Breivik ai giornalisti al suo arrivo, definendosi un «collettivista» e un «soldato politico» che continua a essere al servizio della sua «fazione».
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Ma «se mi si dà l’opportunità di uscire, sarei molto utile alla Norvegia ed è un impegno che prendo molto sul serio», ha assicurato. Il pluriassassino ha espresso il suo desiderio di lasciare la Norvegia il prima possibile, se gli sarà consentito farlo. Ma nei Paesi che ora ha preso come riferimento politico si troverebbe certamente in condizioni di detenzione molto peggiori. Il suo avvocato ha detto che gli psicologi hanno condotto una valutazione approfondita di Breivik, per la prima volta in 12 anni, e presenteranno alla corte il loro rapporto di 109 pagine. Il procuratore Hulda Olsen Karlsdottir, all'agenzia di stampa NTB, indica che i margini per una revisione sono nulli: «La nuova valutazione non ha cambiato il punto di vista dell'accusa sulla questione del suo rilascio».