Giornata di sangue in Iraq. Circa 80 morti
Attacchi terroristici da stamattina a Baghdad e nelle città vicine. Accusata Al-Qaeda
Altra giornata di sangue in Iraq. I messaggi intimidatori lanciati dai vertici di Al-Qaeda la scorsa settimana, infatti, hanno preso corpo oggi in diverse città dello stato medio Orientale, causando circa un'ottantina di morti. Attacchi indiscriminati, sia alle forze di polizia, sia ai civili, colpiti soprattutto nel mercato di al-Sawira e a Hilla, dove due autobomba hanno sterminato un gruppo di operai che usciva da una fabbrica. Riportando rapidamente la cronaca di questa giornata nera, le prime tragiche notizie sono arrivate questa mattina da Baghdad, dove piccoli commandi di uomini armati hanno preso d'assalto sei checkpoint della polizia. Alcuni soldati iracheni sono stati uccisi con pistole con il silenziatore, mentre altri tre posti di blocco sono stati colpiti con altrettante bombe. In seguiti a questi attacchi, il bilancio nella capitale è di 32 morti e 40 feriti. Contemporaneamente quattro esplosioni hanno scosso anche la città di Falluja, a ovest della capitale, colpendo altrettante case di agenti di polizia, provocando due morti e dieci feriti. Sempre questa mattina l'attacco dinamitardo ad al-Sawira, in un mercato popolare, uccidendo 15 persone, mentre poco dopo si è registrato un attentato a Mosul, con le milizie Peshmerga curde che hanno accusato due vittime della sicurezza locale. Attacco contro la sede del comune a Tarimiya, dove sono morte quattro persone e il sindaco è stato ferito. Infine, nel pomeriggio, le due autobomba che hanno causato la strage degli operai nella zona di Hilla, a sud di Baghdad. In questo caso il bilancio parla di 40 morti e 140 feriti. Anche se la conta delle vittime è ancora in corso, quella di oggi diventa la giornata più sanguinosa del 2010. L'ultima volta che il bollettino di guerra aveva raggiunto tali numeri, infatti, era stato lo scorso 8 dicembre, quando cinque attentati dinamitardi a Baghdad provocarono 127 decessi.