Melania Trump, l'ultima ossessione dei rosiconi: "Quel graffio", "La giacca", "Non vuole andare con lui"
Lo psicodramma delle vittoria di Donald Trump per la sinistra è ancora tutto da digerire. Non si sono ancora ripresi, inutile girarci intorno. Elly Schlein ha profetizzato sciagure parlando di "festa finita" per chi gode per il trionfo del tycoon e altri esponenti dem hanno addirittura parlato di deriva autoritaria con il ritorno di The Donald alla Casa Bianca. A questo punto, esaurite le cartucce di veleno, fatti fuori gli ultimi petardi contro Elon Musk, "genio del male", ecco che ci si dedica a Melania Trump. Infatti è dalla notte elettorale che la first lady viene messa nel mirino. Il primo attacco arriva sul tailleur grigio che indossava. Per Repubblica era l'immagine del "dressin power", l'immagine del potere.
Una riflessione particolare che di fatto ci mostra l'immagine di una donna assetata di potere che brama di tornare nella stanza dei bottoni. Ma tant'è. E allora, se il primo attacco va a vuoto, su Melania si scrive che è una firts lady "riluttante", addirittura, secondo il Corriere, c'è "l'ipotesi che rimanga a New York". Insomma, non vuole nemmeno seguire il marito a Washington. Ma non finisce qui. Perché nel momento in cui Melania viene incoronata nuovamente first lady viene ricordato il "graffio" verbale che avrebbe dato al marito ricordando la sua difesa del diritto all'aborto.
Orban e Trump, "perché ho festeggiato a vodka": leader Ue di sasso
Nemmeno una riga su una donna che nei 4 anni dell'amministrazione Trump (2016-2020) è riuscita a ritagliarsi un ruolo autorevole negli Stati Uniti. Del resto i giornaloni sono stati troppo impegnati a decantare le imprese (quali?) di Michelle Obama anche dopo l'uscita di scena del marito. L'unica cosa certa è che Melania Trump è tornata pure lei alla Casa Bianca con ingresso dal portone principale. E giù a rosicare...
Dopo la vittoria, di Donald Trump, la scelta estrema della figlia transessuale di Elon Musk