Richard Gere, fuga dagli Usa dopo la vittoria di Donald Trump: Salvini lo ridicolizza
Che tempismo: Richard Gere, star di Hollywood ormai più famoso per l'attivismo politico che per i film girati, ha venduto la sua casa americana ed è pronto a trasferirsi in Spagna. Il divo di Ufficiale e gentiluomo incasserà 10,75 milioni per la villa extra-lusso a New Canaan, nel Connecticut, e si trasferirà in Spagna, paese natale della moglie Alejandra Silva.
La decisione viene da lontano, lo stesso Gere l'aveva annunciato a Vanity Fair Spagna lo scorso aprile. Ma la congiuntura politica-elettorale ha inciso, aggiungendosi alle questioni familiari. Convintamente democratico, sostenitore di Kamala Harris e fiero oppositore di Donald Trump come la stragrande maggioranza dei protagonisti del cinema a stelle e strisce, Richard aveva forse annusato l'aria fin dai mesi scorsi, intuendo il cambio alla Casa Bianca.
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Sul punto, aveva ironizzato giovedì sera anche il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato da Paolo Del Debbio a Dritto e rovescio, su Rete 4: "Io dicevo, 'ma tutti i giornalisti italiani dicono che vince la Harris'. È vero che qualche vip, qualche miliardario ha votato la Harris e quindi Madonna, George Clooney, Eminem, Richard Gere, però il voto dell'operaio, della casalinga, del pensionato e dell'infermiera vale quella di un milionario. Gli americani hanno scelto per fortuna, è il bello della democrazia e per me sarà una bella prospettiva anche per l'Italia. Cosa cambia per un cittadino di Spoleto o di Milano? La pace".
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Richard Gere ha un legame speciale con la Spagna, e di riflesso anche con l'Italia. Il 75enne infatti ha deciso di ricambiare la moglie Alejandra e trasferirsi dall'altra parte dell'Atlantico: "È stata molto generosa nel concedermi sei anni di vita nel mio mondo, quindi penso che sia giusto che io le dia almeno altri sei anni di vita nel suo".
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Il "sacrificio" della dimora che fu per 17 anni il nido d'amore di Paul Simon ed Edie Brickell (che aveva acquistato nel 2022) permetterà a Gere di partecipare ancora più attivamente alla battaglia civile pro-immigrazione a fianco della Ong iberica Open Arms, fondata da Oscar Camps. L'attore americano ha a tal punto sposato la causa dell'organizzazione da esporsi contro lo stesso Salvini nel processo di Palermo che vede il vicepremier imputato per sequestro di persona.