Il naufragio mediatico dei super-esperti: tifavano Kamala e ora spiegano la sua disfatta
È ovvio che la carriera politica di Kamala Harris sia finita ieri. Ed è per lo meno probabile, dopo questo spettacolare naufragio, che perfino gli strapotenti clan Obama e Clinton avranno un po’ meno voce in capitolo rispetto al difficilissimo futuro che si prospetta per i democratici. Ma – prima e peggio di costoro – sono altri che dovrebbero sgombrare il campo, al di qua e al di là dell’Atlantico: prendersi qualche turno di riposo, scusarsi, o almeno (nei casi purtroppo non frequenti di onestà intellettuale) dedicarsi a una riflessione profonda, a un autoesame non banale.
Mi riferisco – con rare eccezioni – a un intero sistema mediatico scritto e televisivo: direttori, editorialisti, inviati, commentatori, faccioni ormai impresentabili, con borioso e pomposo contorno di analisti ed “esperti”. Che – a essere gentili – non ci hanno capito una mazza. E – a essere meno garbati – hanno provato per mesi e fino all’ultimo a ingannare lettori e telespettatori. (...)
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