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Un'altra scommessa vinta da Elon Musk "Il super genio"

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«Quando chiamate Musk o Vox o questi interlocutori, vuol dire che vivete in un mondo diverso, statevene nel mondo diverso, questo è quello che penso». Hanno un altro sapore da mercoledì le parole che l’ex primo ministro italiano, Romano Prodi, pronunciò nel dicembre dello scorso anno, commentando la presenza di Elon Musk alla tradizionale festa di Fratelli d’Italia, ad Atreju. Hanno un altro sapore perché il trionfo di Donald Trump alle elezioni presidenziali americane, ai danni della rivale democratica Kamala Harris, è anche il trionfo del patron di Space X, di Tesla e di X (ex Twitter). Del più immaginifico imprenditore del mondo, che ha puntato sul cavallo giusto quando tutti erano convinti che sarebbe stato sconfitto dalla vicepresidente di Joe Biden, dall’icona delle minoranze figlia delle élite. Sono Prodi, Speranza (colui che andò a fare la groupie al meeting di Chicago di Kamala) e gli altri compagni della sinistra provinciale italiana a vivere fuori dal mondo, o meglio in un mondo parallelo, lontano dal Paese profondo, quello cha ha votato in massa The Donald, ma indirettamente anche Elon Musk, l’uomo d’affari simbolo del nuovo corso del trumpismo. (...)

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