Trump spopola anche tra ispanici e neri: ha saputo parlare a tutta la Nazione
Donald Trump non ha solo sconfitto il carrozzone luccicante di Hollywood (che era il suo vero avversario politico, mica la candidata per caso Kamala), ma ne ha anche smentito una delle regole auree: quella per cui il remake è peggio dell’originale. Donald Trump non è tornato, Donald Trump non era mai andato via dalla coscienza profonda dell’America, fino all’acme elettorale delle scorse ore. Sì, Donald Trump ha vinto con proporzioni persino superiori al 2016, quando sbaragliò la troppo frettolosamente incoronata Hillary Clinton. Di più, possiamo dire che il riflesso identificativo tra Trump e l’anima americana non è mai stato spontaneo come ora, e non è una tesi, piuttosto un’evidenza numerica. Al momento in cui scriviamo, il neopresidente viaggia verso i 72 milioni di consensi popolari: 10 milioni in più di otto anni fa. È il primo repubblicano a vincere il voto nazionale dai tempi di George W. Bush (tempi di guerra in cui notoriamente il popolo americano si stringe attorno al comandante in capo). (...)
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