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Trump fa impazzire la sinistra: nuovo ordine mondiale, è tempo dell'internazionale di destra

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Quando nel 2016 comparve l’uomo con il cappellino rosso, l’establishment guardò il soggetto con accigliato disprezzo: che cosa vuole questo palazzinaro americano? Come si permette di invadere il campo di Washington, torni a giocare a golf nei suoi club. Dopo un primo tour di comizi, mi fu chiaro che sulla scena politica stava arrivando un’onda anomala destinata diventare il new normal, un altro immaginario.

E a quel punto, il vostro cronista a domanda rispose: «Vince Trump». Così fu e per quattro anni, dal 2016 al 2020 (due guerre fa in meno, dettagli che sfuggono), The Donald ha confermato di essere sopra e sotto le righe, il miglior alleato e il peggior nemico di se stesso, un improvvisatore e un negoziatore metodico, il prigioniero libero. La sua caduta nel 2020 del coronavirus fu il pasticciaccio di condizioni eccezionali e irripetibili, l’elezione di un democratico che faceva campagna dal suo scantinato, Biden. La rivolta di Capitol Hill una macchia di guerra incivile.

Qualcuno pensò che la sua storia fosse finita,in realtà era appena cominciata. Lo vollero ancora in pista per primi i democratici, che soffiando sulla magistratura si adoperavano per creare l’avversario ideale per il vecchio Joe, Trump. Pensavano di batterlo. Che illusione ottica, nello spazio di un dibattito naufragò sugli scogli. E dal cilindro di Barack Obama, il grande perdente di questo voto, spuntò Lei, Kamala Harris. È stata travolta dall’uomo del destino, Trump.

Il suo grande ritorno alla Casa Bianca, un’impresa storica, è il timbro dello spirito del tempo, l’America è trumpiana nella pancia e nella testa, nello stomaco e nel cervello, ha vinto la sfida nell’electoral college e messo a segno un colpo di cannone con il voto popolare, tremenda, inesorabile, mirabile vittoria e... ora attaccatevi al ciuffo. Sergio Marchionne, dopo averlo incontrato alla Casa Bianca con gli altri manager dell’auto americana, lo fotografò in quattro parole da Polaroid: «È un game changer». Flash, Trump. “E ora che cosa succede?”, si chiedono i circoli colti. Cambia tutto, caballeros (...)

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