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Usa 2024, dai dazi alle tasse: come cambia l'economia con Trump alla Casa Bianca

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Quali le conseguenze economiche della vittoria di Donald Trump negli Usa? Al momento quella americana è un’economia solida, con una forte crescita, un basso livello di disoccupazione e un’inflazione che sta raggiungendo l’obiettivo del 2% posto dalla Fed. Negli anni passati, invece, il disagio degli elettori è stato legato soprattutto al costo della vita a causa dell’impennata dell’inflazione dopo la pandemia di Covid, che ha fatto schizzare i prezzi al consumo di oltre il 20%. 

Una novità nella politica economica di Trump, come scrive l'Afp nella sua analisi, potrebbe essere rappresentata dai dazi: durante la campagna elettorale, il neo presidente ne ha parlato più volte, dicendo di avere intenzione di introdurre tariffe sulle importazioni tra il 10% e il 20%, con l’obiettivo di incrementare le entrate, difendere le industrie nazionali e tornare a creare posti di lavoro negli Stati Uniti. E non solo: ha dichiarato anche che vorrebbe imporre dazi del 60% sui prodotti cinesi e del 200 sulle auto realizzate in Messico. Trump, inoltre, ha fatto presente di voler avere più potere decisionale sui tassi d’interesse, che invece vengono fissati in maniera indipendente dalla banca centrale statunitense. 

 

 

 

Passando al tema immigrazione, invece, il tycoon ha parlato spesso della sua intenzione di voler "deportare" milioni di lavoratori clandestini. Secondo gli economisti del Piie, però, questa ricetta porterebbe a un taglio della produzione economica degli Stati Uniti tra il 2,8% e il 9,7% entro la fine del suo mandato nel 2028. Per quel che riguarda le tasse, una delle proposte di Trump prevede di estendere i tagli fiscali del 2017, in scadenza il prossimo anno. 

 

 

 

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