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Donald Trump, il discorso del presidente: "Mandato senza precedenti. Sigillare i confini. Lasciami il petrolio, Bobby!"

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Il 47esimo presidente degli Stati Uniti è Donald Trump. Ancor prima dell'ufficialità, quando però era nettissima la vittoria (e soprattutto nettissime le proporzioni della sconfitta di Kamala Harris), ecco che il tycoon sale sul palco allestito a Palm Beach, in Florida, al suo quartier generale, per il discorso con cui celebra la sua vittoria. Una vittoria, per inciso, che la Harris ancora non ha riconosciuto: ha preferito dileguarsi dal suo quartier generale, andare a dormire, rimandare l'appuntamento, o meglio l'elaborazione del lutto, al giorno successivo.

Ora la scena è tutta di Trump. Sul palco del convention center sale con tutta la famiglia, Melania Trump compresa. E ancora, Ivanka Trump e Jared Kushner. Dal pubblico si alza il coro "Usa! Usa!". Presente anche Elon Musk, che lo avrebbe raggiunto qualche minuto dopo.

"Questa è una magnifica vittoria che ci consentirà di rendere l'America di nuovo grande", ha esordito rilanciando il suo marchio di fabbrica, il "MAGA", Make america great again. "Questo è un movimento mai visto prima, questo è il più grande movimento della storia", ha aggiunto The Donald. "Sistemeremo tutto!". "Vincere il voto popolare è bello. Abbiamo vinto il Senato. Abbiamo scritto la storia", ha rimarcato. "Ringrazio la mia bella moglie Melania, lavora duramente per aiutare le persone", ha voluto sottolineare il presidente sin dalle primissime battute.

La vittoria è epocale, debordante. E Trump lo ricorda: "L'America ci ha dato un mandato senza precedenti, abbiamo vinto anche il Senato". Una dichiarazione d'intenti, quella del presidente, che potrebbe disporre su una maggioranza le cui proporzioni hanno, effettivamente, ben pochi precedenti nella storia degli Stati Uniti d'America. Tra le primissime promesse, il pugno di ferro contro l'immigrazione: "Faremo qualcosa di speciale, speciale. Siamo il più grande Paese del mondo. Dovremo blindare i confini, i migranti devono tornare, sì, ma in modo legale", ha scandito dal palco.

Abbiamo costruito "il più grande movimento politico di tutti i tempi" e "aiuteremo il Paese a guarire", ha assicurato il presidente. "Combatterò tutti i giorni per voi fino all'ultimo respiro" e "sarà l'età dell'oro dell'America". Poi Elon Musk, evocato dal palco, "è un supergenio. Dobbiamo proteggere i nostri supergeni!", ha affermato riferendosi a mister Tesla, uno dei suoi principali sponsor e sostenitori.

Quindi, la promessa: "Dicono che inizierò delle guerre, ma non lo farò, vi metterò fine". Evidente il riferimento alla Russia e al conflitto in Ucraina. Trump ha poi rimarcato come durante il suo primo mandato non ci furono guerre, ma piuttosto "una sconfitta dell'Isis in tempi record".  

Poi un passaggio emblematico: "Cambieremo velocemente il Paese, in tanti modi. Ricorderemo questo giorno come quello in cui il popolo avrà ripreso il controllo del Paese. Voglio solo dire a nome delle mie collaboratrici e dei miei collaboratori, persone fantastiche, come Robert Kennedy Junior... ci aiuterà a far tornare il nostro Paese un Paese in buona salute", ha assicurato riferendosi al candidato indipendente che Trump vuole coinvolgere nella sua squadra. A quel punto, dalla platea, si alza il coro: "Bobby! Bobby!". E Trump: "Bravissimo ragazzo, vuole fare bene, lo lasceremo lavorare. Stavo dicendo, lasciami il petrolio Bobby, noi abbiamo più oro liquido di qualsiasi altro paese, più della Russia. Bobby, stai lontano dal petrolio. Per il resto va bene tutto". Il riferimento di Trump è alle campagne ambientaliste e no-oil di Kennedy junior, uno dei pochi punti divergenza tra i due. E le parole di Trump sono anche una dichiarazione di intenti contro le politiche green, pallino della Ue. "Ridurremo le tasse, ridurremo il debito, faremo delle cose che nessuno è in grado di fare. Abbiamo risorse che non ha nessuno, nemmeno la Cina", ha rimarcato.

In un passaggio, Trump ha anche rievocato l'attentato subito a Butler, la pallottola che ha colpito il suo orecchio. Già, questione di millimetri e avrebbe perso la vita. Immagini drammatiche e iconiche, quelle di Trump che, sanguinante, si rialza e con il pugno chiuso scandisce: "Fight! Fight! Fight!". Dal palco di Palm Beach, il tycoon afferma: "Molte persone mi hanno detto che Dio mi salvato la vita per un motivo. E quel motivo è salvare il nostro paese e ripristinare la grandezza dell'America. E ora porteremo a termine quella missione insieme". Parole che hanno scatenato l'entusiasmo dei suoi supporter. 

Cala il sipario. Donald Trump è di nuovo presidente degli Stati Uniti. Una valanga inarrestabile. E cala il sipario sul discorso senza che Trump faccia nemmeno un accenno a Kamala Harris, mai citata, né evocata. Un discreto siluro, contro la candidata democratica sconfitta. Una scelta che con tutta probabilità è anche figlia del fatto che Kamala abbia scelto di non riconoscere la vittoria dell'avversario: se ne è andata a letto. Lo farà al risveglio. Anche se come sarebbe andata a finire, nel momento del "forfait", era chiaro a tutti. Kamala compresa...

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