Cerca
Cerca
+

Kamala Harris, il messaggio nel cuore della notte: "Prepariamoci a domani"

  • a
  • a
  • a

Ha il 90% delle probabilità di vittoria, Donald Trump. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca è in testa in tutti gli swing state, gli stati ballerini. Secondo il New York Times potrebbe arrivare a 301 grandi elettori e vincere pure nel voto popolare, oltre ad accaparrarsi la maggioranza del Senato. Eppure la sua sfidante Kamala Harris, che secondo il New York a spoglio ancora in corso dovrebbe concludere con appena 237 delegati, non pare avere alcuna intenzione di "chiama" il successo del tycoon. 

Forse sarà The Donald ad annunciare al suo popolo il trionfo, anzi il "cappotto". Non Kamala, che con un messaggio sibillino ha di fatto dato la buona notte ai suoi sostenitori rimandando tutto alla mattinata americana di mercoledì. 

Serviranno ancora ore per avere un dato più attendibile sugli Stati del cosiddetto Blue wall (Wisconsin, Michigan e Pennsylvania), ritenuti decisivi per le sorti della Harris e dei democratici. Una via sempre più stretta e improbabile. A rinviare tutto è stato un messaggio inoltrato allo staff della campagna da Jen O'Malley Dillon, responsabile della campagna elettorale della candidata democratica, secondo la quale la corsa alla Casa Bianca non entrerà nel vivo prima della mattina americana quando, appunto, i dati degli Stati del Blue wall saranno più completi. "Dormiamo un po' e prepariamoci a chiudere in bellezza domani", ha scritto Dillon. Alla luce di quanto sta emergendo, sembra una dichiarazione bislacca, quasi surreale. Da interpretare come un'ironica bandiera bianca o come un guanto di sfida a Trump, magari con richieste di riconteggi visti alcuni esiti punto a punto in parecchi stati, poi finiti tutti a favore di Trump. 

La verità è che tutti nella cerchia di Trump facevano affidamento alla Pennsylvania, in cui invece Trump sta tentando la volata, sorpassando la vicepresidente attuale in carica. Il repubblicano guida anche in altri Stati ritenuti particolarmente incerti: Georgia, Carolina del Nord e Wisconsin. Non scontato neanche il vantaggio dell'ex presidente in Virginia, dove restano comunque favoriti i democratici.

Dai blog