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Re Felipe aggredito, fango e insulti nelle zone alluvionate: la situazione degenera, visita interrotta

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Esplode la rabbia in Spagna. Con l’allerta meteo ancora in vigore, Re Felipe si è recato nelle zone colpite dalle alluvioni, dove però ha subito le violentissime proteste da parte della popolazione locale. 

La situazione resta critica e, secondo le previsioni, nuovi eventi meteorologici estremi potrebbero verificarsi. L’Agenzia meteorologica statale (Aemet) ha infatti diramato un’allerta arancione per il litorale della provincia di Valencia e per l’area costiera e l'entroterra settentrionale di Castellón, avvisando che le piogge potrebbero raggiungere i 150 litri per metro quadro in dodici ore. Nel frattempo, un avviso rosso è stato emesso nella provincia di Almería. “Possibili straripamenti di canali e allagamenti. Il pericolo è estremo! Non viaggiare se non strettamente necessario!” si legge nel messaggio diffuso sui social dall’Aemet.

Il numero delle vittime causate dalla devastante alluvione che ha colpito la regione di Valencia ha superato le 210 persone. Sommozzatori continuano le operazioni di ricerca anche in luoghi complessi, come il parcheggio sotterraneo di un centro commerciale ad Aldaya, dove si teme un ecatombe.

 

Nel frattempo, il governo spagnolo intensifica le operazioni di soccorso: il primo ministro Pedro Sanchez, nel mirino per la gestione disastrosa dell'emergenza, ha confermato l’invio di altri 10mila tra soldati e agenti di polizia per supportare le zone colpite. Le autorità sanitarie hanno inoltre lanciato l’allarme per il rischio di infezioni che potrebbero diffondersi tra i sopravvissuti all’alluvione.

A colpire, come detto, è la contestazione del sovrano. All’arrivo di Re Felipe nelle aree colpite dalle inondazioni, gli abitanti hanno manifestato il loro dissenso. Le televisioni spagnole hanno trasmesso immagini di alcuni residenti che lanciavano fango verso il sovrano. Al suo fianco c’erano la Regina Letizia e il primo ministro Pedro Sanchez, giunti insieme nelle zone devastate, accolti dal presidente della Regione, Carlos Mazon. Per proteggere Re Felipe, comunque colpito dal fango, è stato necessario aprire un ombrello.

In particolare a Paiporta, mentre il Re tentava di parlare con i presenti, le forze dell’ordine hanno dovuto formare un cordone di sicurezza per consentire a Felipe di raggiungere uno spazio più sicuro. Qui il Re è riuscito a confrontarsi brevemente con un gruppo di soccorritori, sporchi di fango, ascoltando le loro preoccupazioni e raccogliendo le lamentele. Poco distante, anche la Regina Letizia si è fermata per parlare con alcune donne.

Nonostante questo, le proteste non si sono placate: i contestatori hanno continuato a lanciare fango e oggetti, gridando contro le autorità spagnole, “Fuori, fuori”. Di fronte alla crescente tensione, la visita del sovrano è stata infine interrotta. Immagini, pesantissime, che danno la cifra dell'esasperazione e della rabbia delle persone colpite da una catastrofe immane.

 

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