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Iran, studentessa molestata dalle milizie si spoglia in strada per protesta: fa una bruttissima fine

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Il coraggio di una ragazza e la brutalità del regime degli ayatollah. Siamo in Iran, nei giorni in cui Ali Khamenei minaccia un imminente attacco a Israele. E le autorità locali hanno arrestato una studentessa che ha organizzato una protesta solitaria contro le molestie, spogliandosi fino a rimanere in biancheria intima davanti alla sua università. Un gesto estremo, considerato il contesto.

La giovane, la cui identità non è stata resa pubblica, sarebbe stata molestata all’interno dell’Università Azad di Teheran per la Scienza e la Ricerca da membri della milizia Basij, che le avrebbero strappato via il velo e i vestiti, secondo quanto riportato da diversi media e fonti sui social media esterni all’Iran.

In segno di protesta, la studentessa ha deciso di togliersi i vestiti all’esterno dell’università, rimanendo in biancheria intima e sedendosi sul marciapiede, per poi camminare in strada sotto gli sguardi sorpresi dei passanti. Il gesto, per certi versi eroico, è stato documentato in un video rilanciato sui social media, dove ha rapidamente fatto il giro del mondo. Le immagini sono apparse per la prima volta sul canale Amir Kabir, il bollettino studentesco iraniano, per poi essere rilanciato da altri media in lingua persiana come il canale legale Dadban, il gruppo per i diritti Hengaw e il sito di notizie Iran Wire.

 

Il video sembra essere stato realizzato da una persona che ha assistito alla scena da un edificio adiacente. Un altro video mostra la studentessa mentre viene fatta salire su un’auto da uomini in borghese e portata in un luogo sconosciuto. Secondo Amir Kabir, la giovane sarebbe stata picchiata durante l’arresto. Nonostante sia difficile verificare le informazioni, l’agenzia di stampa conservatrice iraniana Fars ha confermato l’incidente, pubblicando una foto della studentessa pesantemente sfocata. Fars ha riferito che la giovane indossava “abiti inappropriati” durante le lezioni e che si sarebbe “spogliata” dopo un avvertimento da parte delle guardie di sicurezza riguardo al rispetto del codice di abbigliamento. L’agenzia, citando “testimoni”, ha sostenuto che le guardie avrebbero "parlato con calma" con la studentessa, negando che il loro comportamento fosse stato aggressivo. 

 

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