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Usa 2024, Trump-Kamala: per i democratici i sondaggi sfavorevoli sono un'invenzione

Carlo Nicolato
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Gli ultimi sondaggi certificano un inatteso quanto serratissimo testa a testa. Secondo le medie calcolate dal New York Times, Trump e Harris sono, a livello nazionale, 48 pari. Un risultato molto preoccupante per Ka mala che almeno nei dati popolari era sempre stata avanti. Quelli dei collegi locali negli Stati che contano sono anche, se possibile, peggio. Perché la candidata Democratica è avanti solo nel Wisconsin e nel Michigan, e per di più di un solo punto. Insomma niente di rassicurante, specie se si confrontano questi dati con quelli delle scorse elezioni dove sia Hillary Clinton che Biden avevano su Trump vantaggi ben superiori e poi la prima ha perso e il secondo ha prevalso per una manciata di voti.

Ma a pochissimi giorni dal voto mostrarsi preoccupati e pessimisti non è molto conveniente per cui i Dem in cerca di una spiegazione da offrire, hanno trovato la più sconcertante di quelle plausibili. I sondaggi mentono, dicono loro, e a dimostrarlo sarebbe proprio un sondaggio, che in questo caso tuttavia non mente.

 

Negli ultimi giorni il New York Times aveva avuto il sospetto che le ultime rilevazioni negli Stati in bilico erano state effettuate da società demoscopiche compromesse con i repubblicani e questo, secondo il prestigioso giornale, avrebbe spiegato il repentino recupero del tycoon. Ma stavolta è arrivato in soccorso il sondaggio Axios Vibe condotto da The Harris Poll (che nulla ha a che fare con Kamala) secondo cui metà degli elettori della Generazione Z ha dichiarato di aver mentito riguardo al proprio voto. Insomma il 48% di questi giovani burloni nati a cavallo del secolo (i primi cresciuti con i social) avrebbero dato indicazioni false ai parenti, agli amici e ai sondaggisti.

Hanno detto, lascia intendere la testata vicino ai democratici The Hill, che avrebbero votato Trump ma invece voteranno Kamala, o viceversa. D’altronde il noto sondaggista americano Robert Cahaly sostiene che le persone mentono regolarmente nei sondaggi, che nelle interviste danno una risposta diversa per evitare di essere giudicate. Ma allora chi ci assicura che quelli della generazione Z non abbiano mentito anche ai sondaggisti di The Harris Poll? In attesa di avere la risposta definitiva che arriverà tra cinque giorni, il New York Times ha fatto presente che tutte le volte che il presidente Biden parla rischia di mettere nei guai Kamala con le sue gaffe.

Il riferimento ovviamente è soprattutto alla sparata sugli elettori di Trump definiti “spazzatura” che oltre a rappresentare un insulto gratuito per almeno la metà degli americani ha dato adito al tycoon di assicurarsi le simpatie dei netturbini. Il prestigioso quotidiano non lo dice chiaramente, ma sottolinea che ormai siamo agli sgoccioli di una “elezione testa o croce” e che ogni cosa detta a sproposito rischia di avere un peso specifico risolutivo. Per cui sarebbe meglio che il presidente degli Stati Uniti se ne stesse zitto. Per il bene degli Stati Uniti, si intende.

 

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