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Giorgia Meloni, la missione in Libia ai raggi X: ecco gli 8 accordi portati a casa

Pietro De Leo
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Il percorso della cooperazione tra Italia e Paesi del Nord Africa si rafforza. E lo dimostra la riattivazione del business forum italo-libico, che si è tenuto ieri a Tripoli. Un format ravvivato dopo oltre dieci anni, mettendo in connessione aziende e attori istituzionali. Ieri per l’occasione è giunta a Tripoli la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, accompagnata dal ministro per le imprese e il Made in Italy Adolfo Urso. In Libia anche i rappresentanti di oltre 200 aziende italiane. Ma non è stato un brainstorming, tutt’altro. Sono stati siglati otto nuovi accordi incentrati sulla cooperazione allo sviluppo, su rapporti commerciali e investimenti italiani nel Paese. I settori coinvolti sono la farmaceutica, le biotecnologie, le energie rinnovabili, le materie prime critiche.

A margine del forum, inoltre, la premier italiana ha avuto anche un incontro bilaterale con il primo ministro del Governo di Unità Nazionale libico, Abdulhameed Mohamed Dabaiba, nel corso del quale si è parlato di gestione dei flussi migratori. A questo proposito, Giorgia Meloni ha sottolineato la necessità di implementare gli sforzi per contrastare il traffico di esseri umani. «Unanime -fanno sapere da Palazzo Chigi -è stata anche la volontà di collaborare con l'obiettivo di creare partenariati egualitari con le Nazioni africane nella cornice dei progetti concreti avviati dal Piano Mattei per l’Africa».

 

Intervenendo al meeting, Giorgia Meloni ha messo in campo i contenuti di una collaborazione efficace. A partire da un elemento importante, lo sviluppo dei collegamenti tra i due Paesi. «Sono fiera di annunciare -ha detto la Presidente del Consiglio- che Ita Airways tornerà a collegare le nostre due nazioni dal gennaio 2025. E sono fiera che l'Italia sia stata la prima nazione occidentale a cancellare il parere negativo sui viaggi d'affari in Libia». Un tassello, quindi, di quella vicinanza tra i due Paesi che la premier ha rivendicato: «Sono qui per ribadire la volontà del governo italiano di essere al fianco della Libia e del suo popolo in questa nuova fase di sviluppo».

Dunque «Considero questa giornata particolarmente importante. Questa è la mia quarta visita in Libia da quando ho assunto la guida del governo italiano, è la mia terza visita in Libia solo quest'anno, e non accade per caso. Questa frequenza di visite reciproche è il risultato di una scelta politica molto precisa che questo governo ha fatto». E ancora, ha dichiarato, «Noi consideriamo il rapporto con la Libia una priorità per l’Italia, lo consideriamo una priorità per l’Europa, siamo convinti che la cooperazione profonda che ci lega non abbia ancora espresso tutte le sue potenzialità». Focus, poi, anche sull’immigrazione regolare: «Il governo italiano - dice Meloni- ha portato avanti un decreto flussi triennale per 450mila ingressi per favorire la migrazione legale, ma chiaramente questi sono meccanismi che funzionano solamente se i due sistemi produttivi delle nazioni che stanno cooperando si parlano, se a monte vi sono sistemi collegati, c’è un incontro tra domanda e offerta di lavoro e c’è un lavoro di formazione».

Importante, poi, è la collaborazione anche su un altro dossier derivante dai cambiamenti geopolitici in atto, quello energetico. «Siamo di fatto un ponte naturale tra l'Europa, il Mediterraneo allargato, l'Africa e il Medio Oriente. Questo ci offre una doppia opportunità a lavorare per diventare uno snodo per i flussi energetici tra il Mediterraneo, l’Africa e l'Europa, un vero e proprio hub di produzione e di distribuzione ed essere così il perno di congiunzione e di collegamento di nuove interconnessioni, che devono essere chiaramente infrastrutturali ed economiche, vocazioni a cui stiamo dando voce anche attraverso il nostro Piano Mattei per l’Africa».

In quest’ambito, spiega la premier, la collaborazione è già in corso. I due Paesi infatti sono già collegati «dal gasdotto Green Stream, ma io credo che ci siano ottimi margini per costruire insieme nuove opportunità anche da questo punto di vista. Rafforzare le nostre connessioni vuol dire anche assicurare un collegamento diretto tra le nostre due Nazioni, che sia al servizio dei nostri cittadini e al servizio delle nostre imprese».

 

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