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William e Harry, aria di pace a corte nel nome di Lady Diana

Lavinia Orefici
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Prove di disgelo tra Regno Unito e Stati Uniti. L’oceano di ghiaccio tra William e Harry potrebbe mostrare le prime crepe. Niente a che vedere con il riscaldamento globale: è bastato il nome del fratello citato dall’erede al trono nel documentario “Prince William: We Can End Homelessness” per far gridare al mondo se non proprio al miracolo, almeno alla riconciliazione.

C’è la figura della madre, Diana, dietro a questo gesto di apparente distensione da parte del principe William nei confronti di Harry ed è proprio nel segno di sua mamma che William sta portando avanti il progetto più ambizioso nella sua agenda di erede al trono: quello che riguarda i senzatetto, una piaga sociale nel regno che i due figli di Diana hanno realizzato grazie alla volontà dell’allora principessa del Galles di far conoscere ai suoi bambini il mondo reale, nel vero senso della parole, oltre i cancelli dorati del Palazzo Reale.

 

 

 

Nel 1993 la moglie di Carlo andò, per la prima volta con i figli, a visitare The Passage, il più grande centro di volontariato per aiutare le persone senza fissa dimora. William e Harry avevano 11 e 9 anni. Ed è proprio quella giornata che l’erede al trono ricorda nel documentario “mia madre portò me e Harry... Non avevo mai visto un posto del genere”. È la prima volta che il principe del Galles nomina pubblicamente il fratello da sei anni a questa parte. Dal 28 febbraio 2018. Sarebbe da allora che Harry non mi viene mai menzionato davanti alle telecamere, da quando, cioè, entrambi si trovavano ospiti con le rispettive mogli, Catherine ne Meghan, a un evento patrocinato dalla Royal Foundation. Erano ancora i Fab Four. Dopo i due principi si sono trasformati da alleati a nemici, con un rosario di tappe che hanno portato a un’escalation di tensione in casa Windsor per le accuse cariche di veleno che il duca di Sussex ha continuato a rivolgere contro la famiglia, l’istituzione, il paese e la sua stampa dalla Megxit in poi. Tanto l’insolenza e l’astio di Harry e della moglie Meghan, in America, facevano la gioia di giornali e giornalisti, quanto l’indifferenza nei loro confronti mostrata dai Windsor, nella Vecchia Inghilterra, lasciava aperto un enorme ventaglio di possibilità sulla reale portata della frattura tra i due figli del re.

Non è la prima volta che il problema dell’erede e della riserva, lo Spare come si è autoproclamato Harry con una buona dose di vittimismo, crea fratture nella monarchia britannica. Era già successo con Elisabetta II e la sorella minore Margaret, a Carlo con il fratello Andrea, estromesso dal ruolo di working royals, su cui pesa anche l’amicizia con Jeffrey Epstein, il miliardario americano accusato di pedofilia. Tuttavia è proprio al duca di York che il re adesso tende un ramoscello d’ulivo includendolo il più possibile nelle occasioni famigliari, ma non in quelle pubbliche.

 

 

 

Un gesto, che i più vicini al sovrano, leggono come un insegnamento da mostrare a suo figlio William affinché lo adotti lui stesso nei confronti di Harry. Quest’anno in particolare, con la malattia del padre e della moglie, ha mostrato all’erede dei Windsor quanto possa essere solitario il mestiere dire e quanto sia fondamentale la presenza di validi alleati nella sala del trono. Con le voci che arrivano dagli Stati Uniti che vogliono il matrimonio dei duchi di Sussex in crisi e un principe Harry sempre più nostalgico verso casa, l’Inghilterra, non è da escludere che il gesto di William rientri in un disegno più ampio di riportare a casa quello che una volta era il miglior alleato, suo fratello.

È dal viaggio in Colombia di metà agosto che Harry e Meghan non appaiono pubblicamente insieme. Una distanza che, tra i detrattori della coppia, alimenta le voci di divorzio, e che invece secondo il loro inner circle, fa parte di una precisa strategia di comunicazione per fare apparire ognuno dei due come un’entità propria, focalizzata ognuno sui propri progetti. Fatto sta che da quando il principe Harry è riapparso solo sulle scenario internazionale, tra New York e il Sud Africa, con un’agenda di impegni benefici da portare avanti, la sua stella è tornata a brillare.

 

 

 

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