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Niente più note occidentali a Teheran

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Giro di vite contro la musica proibita. Divieto nei taxi e sanzioni salate

Roberto Amaglio
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Dopo l'abbronzatura, Teheran si scaglia contro la musica occidentale. A distanza di una settimana dall'annuncio del provvedimento anti-tintarella, ecco un nuovo provvedimento sicuramente atipico per una democrazia. Il responsabile del trasporto nazionale iraniano, Rasul Abbasi, avrebbe vietato la musica «occidentale» nei taxi di Teheran. Almeno questo quanto si apprende dal sito dell'opposizione iraniana Peikeiran. "Agli autisti dei taxi è severamente vietato ascoltare musica illecita (ovvero quella occidentale e contraria al regime) durante l'orario di servizio", ha detto Rasul Abbasi. Non un'indicazione, bensì una vera e propria norma di legge con tanto di sanzioni per i disobbedienti. I tassisti che verranno sorpresi ad ascoltare musica illecita od occidentale (anche se su richiesta dei clienti) saranno perseguiti in base alla legge e rischiano la revoca della licenza e il sequestro dell'auto. Abbasi ha anche invitato i gestori del servizio taxi nelle varie città iraniane ad aumentare i controlli sul personale per garantire il rispetto della "legge islamica". A dir la verità, questa legge non nasce certo sotto Admadinejad, in quanto venne ratificata nel 1979 nel corso della rivoluzione iraniana. Tuttavia negli ultimi anni le nuove generazioni nate sotto il segno di Internet stanno violando sistematicamente questa norma, rendendola obsoleta e insanzionata. Proprio per questa tendenza, le fazioni ultraconservatrici e i grandi ayatollah hanno deciso di dare un nuovo giro di vite in materia, riportando in auge questa legge ormai dimenticata dagli stessi iraniani.

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