Bianca Gascoigne, "abusi sessuali a 16 anni". "La mia testa tra le sue cosce", un'accusa clamorosa
Continuano le rivelazioni sul caso di Mohammed Al-Fayed, l'ex proprietario dei grandi magazzini londinesi Harrods accusato di decine di stupri e aggressioni sessuali ma mai perseguito. Dopo l'ex calciatrice del Fulham Ronnie Gibbons, che la scorsa settimana aveva accusato Al-Fayed di aggressioni sessuali avvenute nei primi anni 2000, si è aggiunta una nuova vittima a una lista che continua a crescere.
Bianca Gascoigne, figlia dell'ex calciatore di Tottenham, Lazio, Rangers Glasgow e Nazionale inglese Paul Gascoigne, ha dichiarato a Sky News di essere stata aggredita sessualmente dall'uomo d'affari egiziano, morto l'anno scorso, quando aveva 16 anni e lavorava da Harrods. La donna ha descritto l'egiziano come "affascinante" e capace di offrire regali quando andava a fare shopping con i suoi genitori, cosa che le ha dato un "falso senso di sicurezza" nei confronti di questa "figura paterna". Ma una volta assunta, Al-Fayed l'avrebbe costretta a baciarlo e a toccarlo in modo inappropriato durante le riunioni settimanali.
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In un'occasione, avrebbe tirato fuori il p***e e afferrato la mano dell'adolescente, cercando di "manovrarlo sulle sue parti intime", ha dichiarato la ragazza oggi 37enne. "Quando non ha funzionato, ha cercato di spingere la mia testa sulle sue cosce", ha aggiunto, specificando che era riuscita a liberarsi. Al-Fayed la minacciò di licenziamento se avesse parlato, pertanto lei tacque. L'uomo d'affari, morto l'anno scorso all'età di 94 anni, acquistò Harrods nel 1985, sei anni dopo essere stato proprietario del Ritz di Parigi. Ha poi acquisito la squadra di calcio del Fulham nel 1997 ed era noto per la tragica morte del figlio Dodi accanto alla principessa Diana a Parigi.
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Per la polizia di Londra le prime accuse risalgono al 1979, e le aggressioni sarebbero andate avanti per più di 30 anni, fino al 2013. Avrebbero avuto luogo da Harrods, dove Al-Fayed sceglieva le sue vittime - preferibilmente donne giovani e bionde - mentre girava per il negozio, ma anche al Ritz e in proprietà in altre parti del mondo. Nel 1995, Vanity Fair pubblicò per la prima volta un lungo approfondimento su come sceglieva le più belle dipendenti di Harrods come sue assistenti personali, amava infilare denaro nelle loro camicette e le umiliava se rifiutavano le sue avances. Secondo la rivista, imponeva loro di sottoporsi a esami ginecologici al momento dell'assunzione e gestiva l'azienda "con la paura", con telecamere di sorveglianza, intercettazioni telefoniche e licenziamenti abusivi.
In un documentario trasmesso dalla Bbc lo scorso 19 settembre, cinque donne hanno accusato Al-Fayed di stupro e molte altre di violenza sessuale. "Più di 250 persone stanno discutendo con Harrods per raggiungere un accordo direttamente con l'azienda", ha dichiarato la catena di negozi, venduta da Al-Fayed al fondo sovrano Qatar Investment Authority nel 2010. Harrods aveva precedentemente dichiarato che dal 2023 aveva "risolto una serie di controversie con donne che accusavano Fayed di aggressioni sessuali in passato".
Questo fine settimana, la polizia di Londra ha dichiarato di essere stata contattata da "60 persone che hanno raccontato le loro esperienze" dopo le rivelazioni della Bbc. Ha inoltre aggiunto di aver ricevuto 21 denunce tra il 2005 e il 2023, nessuna delle quali ha portato a un procedimento giudiziario. All'epoca, la Procura ritenne che non ci fossero "prospettive realistiche di condanna" per Al-Fayed, che oggi non può più essere perseguito a causa della sua morte. A metà ottobre, un team di avvocati che difende le "sopravvissute di Harrods" e delle altre attività del miliardario ha dichiarato all'Afp di rappresentare 116 donne di tutto il mondo. Questi avvocati hanno denunciato un "sistema" di predazione e hanno paragonato il caso a quelli degli americani Jeffrey Epstein, che si è suicidato in carcere a New York, e Harvey Weinstein, che è stato processato e condannato a una pesante pena.