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Strasburgo, cattedrale al buio e soldi alla moschea

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Mauro Zanon
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Strasburgo non è famosa soltanto per essere la sede del Parlamento europeo e il simbolo della riconciliazione franco-tedesca, ma anche per la sua cattedrale, Notre-Dame de Strasbourg, gioiello dell’arte gotica con il suo meraviglioso Pilastro degli Angeli che Victor Hugo descrisse come un “prodigio di grandezza e leggiadria”. Robert Schuman, alsaziano, immaginò e pensò il progetto di Unione europea meditando fra le vetrate della cattedrale e nella sua Biblioteca nazionale è conservato uno dei primi esemplari della Bibbia di Gutenberg del 1455. Insomma, è il cuore pulsante di Strasburgo, il suo monumento più importante. Eppure, la sindaca ecologista, Jeanne Barseghian, ha deciso nelle ultime settimane di sacrificarla sull’altare della retorica green, spegnendo le sue luci a partire dalle 23 in nome della «politica di sobrietà energetica».

Tutto è iniziato a metà settembre, quando un fotografo, Olivier Hannauer, ha notato che “il faro era spento”. “Il faro” è il nome dato da Hannauer alla cattedrale, che è abituato a fotografare da ogni angolo della città, soprattutto di notte. All’inizio, pensava che si trattasse di un “problema tecnico”. Poi però ha notato che ogni giorno, alle 23.03 in punto, ora in cui di solito si spegneva solo il rosone, l’intera cattedrale piombava improvvisamente nell’oscurità, compresa la guglia. Così ha deciso di avvisare i cittadini sui social network con una foto scattata da rue Mercière, da cui si vedono le facciate illuminate di alcuni edifici, un dehors ancora pieno di gente e in fondo alla strada, al posto del profilo gotico della cattedrale, il buio assoluto. «23.04, una tristezza inaudita», ha commentato il fotografo, scatenando un’ondata di indignazione. Prima di settembre, le luci della cattedrale venivano spente all’una di notte. Il costo del risparmio energetico per il Comune? Secondo i calcoli, 4,80 euro al giorno di elettricità.

 

 

 

«Questo spegnimento anticipato non è semplicemente un risparmio economico. Per la città di Strasburgo si tratta di dare l’esempio in un momento in cui si chiede a tutti i cittadini di impegnarsi per risparmiare energia», ha dichiarato la giunta ecologista. Secondo il fotografo che ha lanciato l’allarme, da quando al Comune c’è la sinistra green, «la città è piombata progressivamente nell’oscurità. Le chiese, i musei, i ponti». L’illuminazione della cattedrale ha ricevuto negli anni sei premi internazionali, come ricordato da alcuni abitanti di Strasburgo su X, denunciando la decisione della sindaca. Le pressioni, provenienti non solo dall’opposizione, ma dall’intera comunità cittadina, hanno spinto Jeanne Barseghian a fare retromarcia domenica e «a ripristinare l’illuminazione abituale della cattedrale».

 

 

 

Ma quanto durerà? Jean-Philippe Vetter, capogruppo dell’opposizione gollista a Strasburgo, ha parlato di una vittoria «di tutti quelli che amano Strasburgo», sottolineando tuttavia che la battaglia contro le derive dell’ecologismo deve essere combattuta ogni giorno. Non è la prima volta che Jeanne Barseghian fa parlare di sé. Il 12 ottobre 2023, cinque giorni dopo i massacri di Hamas, fece togliere la bandiera di Israele che era stata issata sulla facciata del Comune accanto a quella ucraina in segno di solidarietà con il popolo israeliano. La sindaca ecologista è la stessa che nel 2021 aveva votato a favore di un finanziamento (poi annullato dai giudici) di 2,5 milioni di euro alla moschea Eyyub Sultan, che verrà inaugurata nel 2025 e sarà la più grande d’Europa. Strasburgo, da capitale dell’Europa e della cristianità, a epicentro delle follie green e dell’islamizzazione.

 

 

 

 

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