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Se i poliziotti si rifiutano di difendere le sinagoghe

Giovanni Longoni
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Marcel de Weerd e Michel Theeboom sono due poliziotti olandesi e rappresentanti degli agenti di religione ebraica. Qualche giorno fa in una intervista al Nieuw Israëlietisch Weekblad, unico setttimanale rimasto della comunità israelitica dei Paesi Bassi, hanno raccontato un fatto incredibile. Anzi, purtroppo credibilissimo, dati i tempi. E cioè che molti loro colleghi si rifiutano di difendere dalla minaccia terroristica le sinagoghe e altri edifici collegati alla comunità ebraica (scuole, musei) adducendo «dilemmi morali» per quanto sta accadendo a Gaza e in Libano.

È un problema di antisemitismo e di ignoranza ma c’è anche dell’altro. Lo si capisce quando de Weerd e Thee boom rivelano che quei colleghi hanno rifiutato non solo il servizio al nuovo Museo dell’Olocausto ma non hanno voluto nemmeno consumare cibo e bevande preparate per l’inaugurazione del museo, avvenuta a marzo di quest’anno. Insomma è un problema di antisemitismo e di ignoranza ma anche semplicemente di estremismo islamico.

 

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