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Viktor Orban aggredito mentre parla: volano insulti e banconote, chi è il contestatore

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Viktor Orban si presenta con un messaggio molto chiaro: "Non è vero che i Patrioti sono anti-Ue. Noi non vogliamo lasciare l’Ue, non ce ne andiamo. Non la vogliamo distruggere, la vogliamo cambiare. Perchè l’Europa non è a Bruxelles o a Strasburgo. Non è seguire una linea definita da qualcuno, non si sa chi, mentre tutti gli altri devono tacere", ha affermato  il premier ungherese ha esposto le sue idee di Europa davanti una sala gremita di giornalisti al Parlamento europeo a Strasburgo. "Ho fatto la prima presidenza, questa è la seconda e mi sono segnato l’appuntamento per la terza. Bisogna essere ottimisti, è importante", ha spiegato poco prima di essere bruscamente interrotto da un giovane manifestante - Màrton Gyekiczki, del partito ungherese di opposizione Dk - che gli ha lanciato addosso false banconote.

"Per quanto ha venduto il Paese, primo ministro? L’ha venduto a Putin e a Xi Jingping", gli ha urlato prima di essere scaraventato a terra dalle guardie di scorta che avevano già i nervi a fior di pelle. Fuori dalla sala alcuni europarlamentari inscenavano una protesta per chiedere dove fossero finiti i soldi dell’Ue. "In Ungheria siamo molto diretti. Quando un politico dice disgraziato all’altro vuol dire ’non sono d’accordo con te'", ha minimizzato il leader dei patrioti. Orban attacca l’èlite europea, la bolla di Bruxelles, "il mainstream della burocrazia che deve decidere se continuare a difendere lo status quo o accettare il parere dei cittadini e cambiare. I Patrioti sono un sintomo, non la causa. Se non sono in grado di cambiare, vanno cambiati loro", ha evidenziato.

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