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Khamenei ci prova anche con la xenofobia incolpando Usa ed Europa

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Maurizio Stefanini
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«L’Iran ha fatto un grosso errore stasera e ne pagherà le conseguenze», ha detto il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu al gabinetto di sicurezza dopo l’attacco dei missili. E il sito statunitense di news Axios ipotizza che la rappresaglia potrebbe abbattersi sulle raffinerie iraniane. «Abbiamo usato solo una parte del nostro potere», ha commentato su X il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, dichiarando che «questa azione è stata in difesa degli interessi e dei cittadini dell’Iran. Per far sapere a Netanyahu che l’Iran non è belligerante, ma si oppone fermamente a qualsiasi minaccia». «Non entrate in conflitto con l'Iran». «L’Iran interrompe la sua operazione, ma se Israele intraprende nuove azioni, la nostra risposta sarà più potente», ha ulteriormente puntualizzato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi. «Ora, i sostenitori di Israele hanno la responsabilità di fermare il regime, invece di perpetrare stupide interferenze». «Siamo stati capaci di distruggere Tel Aviv e Haifa durante i nostri attacchi missilistici di ieri, ma se il regime israeliano commette un errore, potremmo cambiare idea e ridurre Tel Aviv in cenere in una not te».

SCAMBI DI ACCUSE
«L’aeronautica militare continua a operare a pieno regime e stanotte continueremo a colpire con forza in Medio Oriente come facciamo da un anno», ha contro-risposto il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari. «Se il regime sionista, che è impazzito, non è controllato dai suoi sostenitori americani ed europei e vuole continuare questi crimini o agire contro la nostra sovranità e integrità territoriale, un'operazione come quella di ieri sera sarà ripetuta con maggiore intensità e tutte le infrastrutture del regime saranno prese di mira», ha contro-controrisposto il capo di Stato maggiore dell'esercito di Teheran, generale Mohammad Bagheri. Secondo Israele i missili lanciati sono stati 180; secondo i media iraniani 200.

 


Di tutto ciò, però, la Guida Suprema dell’Iran ayatollah Ali Khamenei ha evitato di parlare, nel primo discorso che ha fatto dopo l’attacco. Si è limitato a incolpare Usa ed europei per le tensioni in Medio Oriente, ed a esprimere rammarico per l’uccisione di Nasrallah. Il tutto è stato interpretato come un indizio che in realtà il risultato del lancio missilistico non avrebbe soddisfatto le aspettative di Teheran. Israele ha intercettato la maggior parte dei missili iraniani, mentre i medici israeliani hanno riportato due feriti da schegge. Uno dei missili ha danneggiato un edificio scolastico. «La base dei problemi della regione è la presenza di attori come gli Stati Uniti e alcuni Paesi europei che rivendicano falsamente pace e tranquillità», ha invece detto Khamenei in un incontro con gli studenti a Teheran. «Quando la regione si sbarazzerà di loro, non ci sarà dubbio che le guerre cesseranno completamente». «Siamo in lutto in questi giorni. La perdita del signor Hassan Nasrallah non è un incidente minore», ha poi aggiunto, anche se ha chiarito che avrebbe parlato di lui e del Libano più tardi.


LA PREGHIERA
Il leader iraniano guiderà venerdì una preghiera collettiva all'Università di Teheran, cosa che non faceva dal 2020 dopo la morte di Qassem Soleimani, ex generale a capo della Forza Quds delle Guardie rivoluzionarie iraniane, fu ucciso da un drone Usa all’aeroporto di Bagdad. Dopo l'attacco, l'Iran ha avvertito i Paesi della regione che considererà «nemici» coloro che cederanno il proprio spazio aereo a Israele per possibili ritorsioni dopo l'attacco missilistico di ieri sera e ha chiesto agli Stati Uniti e agli altri paesi della regione di non interferire.

SCONTRO A TEHERAN
Ma allo stesso tempo Araghchi, ha avuto colloqui mercoledì con i suoi omologhi di Regno Unito, Francia e Germania per cercare di allentare la crescente tensione. Araghchi ha ribadito che la Repubblica islamica non cerca di aumentare la tensione e la guerra, ma ha assicurato che non teme un possibile conflitto con lo Stato ebraico se deciderà di rispondere all'attacco di ieri sera con i missili balistici. «La nostra risposta sarà più severa», ha assicurato, sottolineando la «moderazione» iraniana. Quello di ieri è il secondo attacco missilistico iraniano contro Israele, da quando lo scorso aprile ne aveva attaccato perla prima volta il territorio con un'altra serie di bombardamenti missilistici e droni in risposta alla morte di sette militari al consolato iraniano a Damasco. Il New York Times, citando fonti israeliane, riferisce che il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, è stato informato del raid lanciato ieri sera solo «poco prima che iniziasse» e ciò dimostra che il «regime iraniano era diviso sull'operazione» e «probabilmente aumenteranno le divisioni nel governo». Il quotidiano, citando sempre fonti israeliane, ha confermato che l'attacco è stato eseguito dall'Aeronautica dei Guardiani della Rivoluzione, che rispondono direttamente alla Guida Suprema Ali Khamenei, e non è stata un'operazione dell’esercito regolare. Il presidente Pezeshkian è arrivato ieri in Qatar per una visita di Stato di due giorni.

 

 

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