Iran-Israele, il giornalista che aveva previsto tutto (nel dettaglio) svela che cosa accadrà adesso
Aveva predetto l'attacco iraniano su Israele ore prima che questo poi si verificasse davvero. Con tanto di dettagli su obiettivi e mosse del nemico. Una vera e propria profezia quella fatta dal giornalista del New York Times, Thomas Friedman. "Forse stiamo per entrare in quello che potrebbe essere il momento più pericoloso nella storia del Medio Oriente moderno - aveva scritto ieri mattina - una guerra a colpi di missili balistici tra Iran e Israele, che quasi certamente porterebbe gli Stati Uniti dalla parte di Israele e potrebbe culminare in un vero e proprio sforzo Usa-Israele per distruggere il programma nucleare iraniano".
Friedman aveva previsto tutto nel dettaglio: "Questa è la valutazione che ho ricavato parlando con fonti dell’intelligence israeliana, la cui analisi è che l’Iran ha in programma di lanciare un attacco missilistico contro Israele alle 12,30 ora orientale, cioè alle 19,30 in Israele. L’attacco è previsto in due ondate a distanza di 15 minuti l’una dall’altra e ogni ondata coinvolgerà 110 missili balistici, dicono gli israeliani". Tutto si è poi verificato proprio in questo modo, se non per qualche piccola differenza, come per esempio il fatto che le ondate siano state tre e non due.
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Per il resto, ora dell’attacco e numero dei missili — circa 200 — erano stati previsti in modo esatto. L’articolo, poi, indicava anche gli obiettivi, ovvero il quartier generale del Mossad vicino a Tel Aviv e due basi aeree, Nevatim e Khatzirim, entrambe nel sud di Israele, nel deserto del Negev. Dall'articolo che aveva previsto tutto, insomma, emerge non solo la bravura di Friedman, tre volte premio Pulitzer e per decenni inviato del New York Times in Medio Oriente, ma anche la straordinaria precisione con cui l’intelligence dello Stato ebraico aveva previsto le mosse iraniane.
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