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Russia, il blitz del sicario ucraino: fatto fuori il comandante dell'unità 20924, è svolta

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Mirko Molteni
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Mentre in sede Onu Cina e Brasile propongono una mediazione globale per far cessare il conflitto fra Russia e Ucraina, le truppe russe pressano sul fronte e dal cielo, ma gli ucraini si confermano pericolosi nell’uso di agenti segreti. L’uccisione di un ufficiale russo è stata rivendicata ieri dal servizio segreto militare ucraino Gur. Un sicario, longa manus degli 007 ucraini, con modalità forse simili a quelle dei nuclei Kidon (“baionetta”) del Mossad, ha assassinato il colonnello Alexei Vladimirovich Kolomeitsev, 51 anni, comandante dell’unità 20924 che gestisce droni, specie gli Shahed d’origine iraniana, e addestra i militari russi al loro impiego. È stato ucciso non al fronte, bensì a Kolomna, vicino Mosca.

Essendo una personalità chiave nel settore dei droni, il Gur avrebbe ottenuto un risultato quasi simile a quello raggiunto dagli israeliani col raid di due giorni fa che ha ucciso in Libano il capo della divisione droni di Hezbollah, Mohammad Srour, detto Abu Saleh. Una potenza come la Russia può proseguire l’uso di tali ordigni, ma il Gur dimostra di poter insidiare le alte sfere fino alla capitale russa. Ancora ieri due droni Shahed hanno devastato un ospedale a Sumy causando 9 morti e 12 feriti. Un altro drone russo ha centrato nella regione di Kharkiv, a Kozacha Lopan, un’auto a bordo della quale è morto un civile di 61 anni che è stato confermato essere «un giudice della Corte Suprema ucraina», di cui non è stato divulgato il nome. Un attacco aereo russo vicino Kharkiv, a Slatyne, stavolta con bombe guidate Kab sganciate da caccia Sukhoi, ha ucciso altre tre persone.

In compenso, nuove esplosioni in territorio russo fanno intuire altrettante azioni di sabotatori ucraini, che ovviano così al divieto americano di usare armi occidentali a lungo raggio. A Makhachkala, nel Daghestan, è saltata in aria una stazione di servizio e la deflagrazione, che ha distrutto anche «infrastrutture elettriche», ha ucciso 13 persone ferendone 23. Poi, un ponte ferroviario nella regione di Samara, a Kinel, 700 km a Sudest di Mosca, è stato danneggiato da «un ordigno sconosciuto». L’esercito russo afferma d’avere «respinto cinque tentativi d’incursione delle truppe ucraine nel Kursk, fra Novy Put e Medvezhye». La battaglia d’arresto sarebbe costata agli ucraini «60 fra morti e feriti e la distruzione di 4 veicoli», di cui due corazzati. A impensierire Kiev è però l’accerchiamento della città-fortezza di Vuhledar, chiamata Ugledar dai russi, nel Donetsk. Kiev segnala che la Russia sta muovendo 5.000 soldati, in transito da Mariupol, per rinforzare la tenaglia che sulla città.Intanto, sul fronte Est della Nato, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia annunciano un progetto di linea difensiva del Baltico, ma il presidente del Comitato Militare della Nato, ammiraglio Rob Bauer, rassicura: «Non si vedono preparativi o intenzioni da parte della Russia di un possibile attacco a uno stato membro». Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha messo in guardia «dall’espansione del conflitto» chiedendo «a tutti di evitare provocazioni».

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