Kursk, carneficina russa: il raid delle forze speciali con i tank T-72B3M
Le forze speciali russe hanno distrutto cinque roccaforti ucraine e ucciso circa 50 soldati dell'esercito di Kiev nella regione russa di Kursk. Lo ha riferito il servizio stampa della Guardia russa sul canale Telegram. "Utilizzando carri armati T-72B3M, equipaggi del sistema missilistico anticarro Kornet e mortai 2B11, le forze speciali hanno colpito le posizioni delle forze armate ucraine, il che è stato confermato dalle riprese di controllo di un drone", si legge nel comunicato, come riporta Ria Novosti.
Sull'altro fronte bellico, l'operazione militare speciale russa in Ucraina ha acquisito "una nuova dimensione" proprio dopo che le Forze armate ucraine hanno invaso la regione di Kursk, è il commento del viceministro della Difesa russo, Aleksandr Fomin, intervenuto al Forum sulla sicurezza Xiangshan che si tiene a Pechino.
"Dopo che le forze armate ucraine hanno invaso il territorio della regione di Kursk della Federazione Russa all'inizio di agosto di quest'anno con il sostegno globale dei Paesi occidentali, l'operazione militare speciale ha acquisito una nuova dimensione", ha affermato il funzionario. Secondo Fomin, se finora il governo ucraino aveva "utilizzato l'immagine di vittima" nell'arena internazionale e con azioni militari volte alla "lotta per l'indipendenza" ora "l'aggressione ha finalmente portato alla luce questa bugia".
Il ministero della Difesa di Mosca ha quindi dichiarato che la sua contraerea ha abbattuto nella notte 20 droni ucraini su sei regioni diverse della Russia. Stando al dicastero, secondo quanto comunicato dall'agenzia Tass, otto droni sarebbero stati abbattuti sulla regione di Briansk, quattro su quella di Belgorod, tre su quella di Kursk, due su quella di Smolensk, due su quella di Oryol e uno su quella di Kaluga.
Nella giornata di giovedì, Vladimir Putin in persona è intervenuto sulla vicenda dell'utilizzo sul territorio russo di missili a lungo raggio forniti dall'Occidente a Kiev. "Se è così, i paesi della Nato entreranno in guerra con la Russia", ha ammonito il capo del Cremlino. Parole che non frenano le grandi manovre alla Casa Bianca, con il presidente americano uscente Joe Biden che starebbe per dare l'ok al governo di Volodymyr Zelensky, facendo cadere il veto sull'uso delle armi americane in territorio russo. La Gran Bretagna avrebbe già segnalato peraltro agli Usa la sua volontà di autorizzare Kiev a utilizzare i suoi missili a lungo raggio Storm Shadow per colpire obiettivi militari russi lontani dal confine ucraino. Il via libera di Biden, atteso a giorni, sottenderebbe a una strategia coordinata tra Washington, Londra e Parigi.