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Kamala Harris, tutte le balle della vicepresidente: sbugiardata dalla Bbc

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Matteo Legnani
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Con Kamala Harris strategicamente lontana da Chicago (era a Milwaukee per un raduno elettorale), alla Convention democratica quella di martedì è stata la serata degli Obama. Sul palco è salito prima Barack, poi Michelle. Ma quella che doveva essere la serata dell'orgoglio black si è trasformata in una maratona di accuse e insulti nei confronti di Trump. Prima con l'ex presidente degli Stati Uniti che, riferendosi a quando il tycoon disse che le folle ai comizi della Harris erano finte e create con l'intelligenza artificiale, lo ha attaccato dicendo «ha una vera ossessione per la dimensione delle folle» mentre mimava con le mani le dimensioni di qualcos'altro e ben più intimo. Poi con la ex First Lady che gli ha dato del razzista e del bugiardo («non ha il senso di cosa sia la verità», ha detto Michelle). Qui però casca l'asino, o meglio l'asina.

BALLISTA ESAGERATA
Infatti, la vicepresidente Kamala Harris, che oggi sarà incoronata candidata presidente nell'ultima giornata della Convention, quanto a bugie non sta messa bene. E questo nonostante a 32 giorni dal giorno in cui è stata “lanciata” dai vertici del partito democratico nella corsa per la casa Bianca non abbia ancora concesso una sola intervista a giornali e tv. A farle le pulci su quanto affermato in occasione di eventi pre-elettorali è stata la BBC, la tv pubblica britannica, che ieri sul suo sito web ha smascherato alcune delle balle divulgate in queste settimane ai suoi sostenitori. La prima riguarda Medicare, il programma del governo che fornisce copertura sanitaria a milioni di americani in pensione o con problemi di disabilità. «Donald Trump intende tagliare la Social Security e Medicare», ha accusato la Harris, mentre lo scorso 5 agosto il candidato repubblicano ha ribadito a un evento elettorale «non taglierò un solo cent dal budget della Social Security e di Medicare». Sull’inflazione, la Harris si è vantata che «è sotto il 3%». Vero, ma la BBC sottolinea che durante l’amministrazione Biden l’inflazione ha toccato un picco del 9,1% e anche al 2,9% dov’è ora è comunque più alta di quella registrata in tutti i quattro anni del mandato presidenziale di Trump. «Abbiamo creato 16 milioni di nuovi posti di lavoro», ha detto recentemente la vice di Biden. Che ”nuovi”, però, non sono perché quando il vecchio Joe entrò alla casa Bianca nel gennaio 2021 gli Usa si stavano riprendendo dall’epidemia di Covid che aveva paralizzato l’economia con la perdita di 20 milioni di posti. Ancora: «Trump ha mandato l’economia al tappeto di fronte alla crisi causata dal Covid». Certo che l’economia americana ha preso un duro colpo durante la pandemia, spiega la BBC, ma nell’ultima parte del mandato del Repubblicano ha avuto un rimbalzo notevole, come poi non se ne sono visti con Biden.

ACCUSE FALSE
Le ultime due accuse all’avversario, la Harris le ha fatte sul tema dell'immigrazione e su quello dell’aborto. Nel primo caso accusandolo di aver affondato la legge bipartisan sulla sicurezza alle frontiere. Ma se è vero che Trump la definì «orrenda» è altrettanto vero che la legge cadde al Senato, dove la maggioranza ce l’hanno i democratici. Quanto all’aborto, ha attribuito al tycoon la responsabilità del divieto di aborto introdotto in più di 20 Stati, quando invece i divieti sono stati adottati dopo che il tycoon aveva lasciato la Stanza Ovale. Certo, nel suo mandato Trump ha nominato tre giudici della Corte Suprema, la quale nel 2022 ha bocciato la legge che garantiva il “diritto” d’aborto. Ma lui ha anche sempre detto che mai firmerebbe una legge nazionale che vieti l’interruzione della gravidanza. Oggi, Harris la “ballista” chiuderà la Convention con l’accettazione della candidatura democratica. Vedremo se l’effetto-Kamala sopravvivrà a canti, appalusi e lustrini.

 

 

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