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Kamala Harris, il super-finanziatore: "I sondaggi non sono buoni come sembrano"

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"Yes, she can", "Sì, lei può". Così l’endorsement da parte dell’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama nei confronti della candidata democratica alla presidenza Kamala Harris durante il discorso di chiusura del secondo giorno della convention nazionale del partito. "Sta tornando la speranza", gli ha fatto eco l’ex first lady Michelle. "L’America è pronta per un nuovo capitolo. L’America è pronta per una storia migliore. Siamo pronti per una presidente, Kamala Harris", ha detto Obama a una folla acclamante a Chicago, definendo "Kamala una guerriera gioiosa". "Kamala Harris è pronta per questo incarico", ha detto ancora l’ex presidente sottolineando: "Ha passato la vita a lottare per le persone che hanno bisogno di una voce". "Abbiamo la possibilità di eleggere una persona che ha passato tutta la vita a cercare di dare alla gente le stesse possibilità che l’America ha dato a lei - ha proseguito - Qualcuno che vi vede e vi ascolta e che si alzerà ogni singolo giorno e combatterà per voi: il prossimo presidente degli Stati Uniti d’America, Kamala Harris".

Obama ha attaccato il suo successore repubblicano Donald Trump, che dovrà vedersela con Harris nella corsa alla Casa Bianca. "Ecco un miliardario di 78 anni che non ha mai smesso di lamentarsi dei suoi problemi da quando è sceso dalla sua scala mobile dorata nove anni fa. È stato un flusso costante di lamentele e rimostranze che è peggiorato ora che teme di perdere contro Kamala", ha detto Obama. "Non abbiamo bisogno di altri quattro anni di spacconate, di confusione e di caos. Abbiamo visto quel film e sappiamo tutti che il seguito di solito è peggiore", ha aggiunto.

 

 

Ma nonostante i proclama di Obama c'è un retroscena che preoccupa e non poco Kamala Harris. E riguarda i sondaggi. Infatti Chauncey McLean, presidente di uno dei più grandi finanziatori della campagna elettorale del partito democratico, il Super Pac Future Forward nel suo discorso di lunedì all'University of Chicago, parallelo alla convention dei democratici, ha messo in guardia gli ottimisti: i sondaggi di opinione di cui il suo gruppo dispone sarebbero assai meno rosei di quelli pubblici per i democratici, che affronterebbero contese assai più serrate negli stati chiave.  "I nostri numeri sono molto meno rosei di quelli che vedete nel pubblico", ha detto. Una pietra tombale sulle possibilità di trionfo?

 

 

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