Ecco perché Kiev prova a prendersi una fetta di Russia: cosa c'è dietro all'invasione
Mentre le forze armate ucraine continuano il consolidamento delle zone occupate (da uno a tre chilometri al giorno), il governo di Kiev chiarisce come l'obiettivo principale dell’inaspettato attacco oltre i confini, che procede ormai da una decina di giorni, sia quello di convincere Mosca «ad avviare un processo negoziale equo». L’altro motivo strategico, già emerso nei giorni scorsi, è quello di creare una zona cuscinetto per contrastare il fuoco dell’artiglieria e dei missili. Non va poi certamente sottovalutato l’effetto psicologico dell’attacco che crea euforia sul fronte ucraino e scoraggiamento in quello nemico. E mentre il presidente ucraino Zelensky dichiara che le sue truppe hanno ormai preso il pieno controllo della cittadina di Sudzha, nella regione di Kursk, secondo quanto dichiarato dal ministero degli interni, Kiev ha allestito strutture di stoccaggio nella sua regione settentrionale di Sumy per contenere e inviare aiuti umanitari ai civili russi nella parte occupata. Si tratta di donne, anziani e bambini «abbandonati da Mosca», ha dichiarato su telegram il ministro Ihor Klymenko.
Da parte sua Putin ha riunito il Consiglio di sicurezza per discutere «nuove soluzioni tecniche» da applicare nel conflitto. Putin ha parlato di «soluzioni hardware», quindi di eventuali nuove armi che potrebbero essere impiegate sia a difesa del territorio russo che nella fase offensiva in Ucraina. Nulla per il momento è trapelato, ma va ricordato che un attacco in territorio russo potrebbe essere interpretato come una minaccia all’integrità del Paese che è uno dei casi presi in considerazione dalla dottrina di Mosca per l’utilizzo di armi atomiche. Per il momento secondo Kiev la Russia si starebbe limitando a rafforzare le difese nell’area di Kursk, ma allo stesso tempo sta anche attaccando la regione di Donetsk. I soldati di Putin si troverebbero a pochi chilometri dalla città chiave di Pokrovsk che è in via di evacuazione. In un post su Telegram, il capo dell’amministrazione militare della città ha sottolineato l'importanza che i residenti «non ritardino» la loro evacuazione, poiché le forze russe stanno «rapidamente avvicinandosi alla periferia».
"Avanzata ucraina a Kursk, una trappola di Putin": ipotesi-choc, come cambia il quadro
LA SCOMMESSA
Pokrovsk è una delle principali roccaforti difensive dell'Ucraina e un importante snodo logistico nella regione orientale di Donetsk. La sua cattura comprometterebbe le capacità difensive e le rotte di rifornimento dell'Ucraina e porterebbe la Russia più vicina che mai al suo obiettivo dichiarato di catturare l'intera regione. In proposito il Wall Street Journal sostiene che l’invasione di Kiev in Russia contrasta fortemente con il fatto che i soldati ucraini si ritrovano in inferiorità numerica di almeno cinque a uno in alcune aree, tra le quali proprio quella del Donetsk.
Esperti militari statunitensi sostengono invece che l’attacco di Kiev in Russia dimostra sì come l'Ucraina abbia ancora una significativa capacità di combattimento, ma allo stesso tempo temono che l’azione possa rivelarsi un errore a lungo termine. Secondo John Mearsheimer dell’Università di Chicago, Kiev ha rimosso le unità di combattimento di prim'ordine dalle linee del fronte nell'Ucraina orientale – dove sono disperatamente necessarie – e le ha logorate nell’incursione di Kursk. Allo stesso tempo l’attacco ha causato relativamente poche vittime russe perché l'esercito ucraino ha effettivamente invaso un territorio indifeso. Altri, come Lyle Goldstein del Watson Institute for International and Public Affairs della Brown University, fanno notare come l’attacco abbia certamente creato imbarazzo al Cremlino ma anche come gli strateghi americani avessero consigliato all’Ucraina di rimanere sulla difensiva per preparare al meglio «una lunga guerra».
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BLOGGER SCATENATI
Ora non è chiaro fino a che punto Washington sia stata informata preventivamente, Biden si è limitato a dire che tale incursione rappresenta un dilemma per Putin mentre la sua amministrazione ha precisato di considerarla come una mossa protettiva in cui è lecito che si utilizzino anche mezzi e armi fornite dagli Usa.
Ma altri funzionari hanno espresso preoccupazioni in questo senso. Sulla questione ovviamente Mosca ci sta marciando alla grande accusando la Nato di aver armato Kiev per l’attacco: ci sono video messi in giro da blogger russi che mostrerebbero ad esempio la cattura di un Challenger 2 fornito dalla Gran Bretagna e la distruzione a Kursk da parte di un drone di un veicolo corazzato da combattimento Stryker di fabbricazione statunitense. Fucili e una mitragliatrice fabbricati negli Usa e in Svezia sarebbero stati recuperati vicino al villaggio di Kremyanoe. Anche Londra sostiene «che ai sensi dell'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, l'Ucraina ha un chiaro diritto all'autodifesa contro gli attacchi illegali della Russia, e ciò non preclude le operazioni all'interno della Russia», ma allo stesso tempo ha ribadito il divieto di utilizzo di missili Storm Shadow al di là del confine ucraino.