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Hunter Biden voleva contattare il Pd Enrico Rossi

Mirko Molteni
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Nuove rivelazioni sugli intrallazzi di Hunter Biden, figlio del presidente uscente degli Stati Uniti Joe, Secondo il New York Times, Hunter avrebbe scritto nel 2016 una lettera all’allora ambasciatore statunitense in Italia, John R. Phillips, chiedendogli di fare da tramite per organizzare un incontro fra la società energetica ucraina Burisma, di cui il figlio del presidente Usa era consigliere d'amministrazione, e l’allora presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.

Lo scopo sarebbe stato facilitare Burisma nel proporre un progetto geotermico nella regione italiana che già ospita una famosa centrale elettrica da energia geotermica a Larderello, in provincia di Pisa. Il concetto, come noto, è sfruttare il calore di soffioni vulcanici dal sottosuolo, incanalato verso la superficie, per far muovere turbine collegate a dinamo che generano elettricità. La Burisma Holdings, società ucraino-cipriota di cui Hunter Biden è stato tra i capi dal 2014 al 2019, e che è il maggior produttore privato di gas dell’Ucraina, voleva essere della partita. Nel 2015 la compagnia formò una divisione dedicata alla geotermia, la Burisma Geothermal e mise a punto un piano di investimento per realizzare progetti in tre località toscane, ovvero Montenero, Mazzolla e Cinigiano.

Perciò Hunter, tentando di sfruttare la sua posizione di figlio di Joe, già allora vicepresidente di Barack Obama, interpellò l'ambasciatore Phillips, chiedendogli una sorta di “aggancio” con Rossi. La procedura, però, scavalcava quelle standard regolate dal Dipartimento Usa al Commercio. Perciò un funzionario del Commerce Department distaccato all'ambasciata di Roma, gli rispose: «Voglio essere cauto e non prometterle troppo.

 

Questa è una compagnia ucraina e, semplicemente per tutelarci, il governo Usa non dovrebbe trattare attivamente con quello italiano senza che la compagnia passi attraverso il D.O.C. Advocacy Center». Ovvero l'ufficio del Dipartimento del Commercio preposto ad aiutare le società americane che vogliono fare affari all'estero.

L’avvocato di Hunter, Abbe Lowell, ha ribattuto che il suo cliente all'epoca «aveva chiesto a molte persone» un canale per arrivare al governatore toscano Rossi, sostenendo che la sua richiesta all'ambasciatore era «appropriata». Ha precisato che, alla fine, «non si è verificato alcun incontro e nessun progetto è stato realizzato». Hunter, che è indagato per evasione fiscale per le sue attività relative a Burisma e ad altre società, avrebbe scritto una lettera anche a Rossi e a un uomo d'affari italiano con contatti col governatore della Toscana, in base a quanto scoperto dall'FBI nel computer portatile del “first son”.

 

LE REAZIONI
Rossi ha già ribadito di non aver mai incontrato Biden Junior, né di aver mai ricevuto comunicazioni dall'ambasciata Usa a proposito del progetto di Burisma. Anche l'ambasciatore Phillips ha detto di non ricordare di aver ricevuto lettere dal figlio di Biden: «Se mi avesse scritto gli avrei prestato attenzione. Mi sarei assicurato che qualcuno, non necessariamente io, gli avesse risposto. E non avrei nemmeno voluto incoraggiarlo, per evitare che fossimo coinvolti in questo affare».

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