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Nord Stream, mandato d'arresto per un sub ucraino "sfuggito" alla Polonia

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Svolta nel caso del sabotaggio al gasdotto Nord Stream avvenuto nel settembre 2022, sei mesi dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Le esplosioni sottomarine causarono due grosse fughe di gas. Dopo mesi di supposizioni e le indagini in Danimarca e Svezia chiuse a inizio 2024 senza esiti soddisfacenti, la magistratura federale tedesca ha finalmente gettato luce sul mistero. A far esplodere l'oleodotto è stato un gruppo di ucraini, quasi tutti sub esperti e istruttori in una scuola di sub di Kiev, che si sono mossi su una barca a vela salpata da Rostock, nel nord della Germania.

A riportare l'evoluzione giudiziaria sono state le testate Die Zeit, Sueddeutsche Zeitung, Ard. Il portavoce della procura polacca ha riferito di aver ricevuto il mandato di cattura, confermando così quanto riportato dalle testate tedesche. Il principale sospettato si chiama Vladimir S. e vive in un sobborgo di Varsavia e a quanto s'apprende dai mass media, nonostante il mandato di cattura nei confronti l'uomo, Vladimir S. sarebbe ancora a piede libero. A bordo dello yacht a vela Andromeda erano presenti sei persone, cinque uomini e una donna. All'epoca dei fatti erano sorte molte domande sulla natura dell’esplosione, ma ora la ricostruzione degli investigatori è riuscita a definire quanto accaduto quel giorno.  Gli investigatori sono convinti che l'equipaggio a un certo punto del viaggio si sia tuffato dallo yacht sul fondo del mare (a una profondità di 80 metri) e abbia attaccato gli ordigni esplosivi ai tubi delle condutture del Mar Baltico.

 

 

 

A bordo dello yacht sono stati rinvenuti residui di octogen, un potente esplosivo e tracce di dna. Ma questi non sono gli unici indizi seguiti dagli investigatori. Un autovelox, a Rügen, mostra il passaggio di un'auto ucraina: è il noleggio con conducente che porta in Germania una parte del gruppo. Gli elementi trovati dagli inquirenti hanno portato così gli investigatori a una scuola di sub a Kiev, la Scuba Family: tre i gestori, tra cui una coppia di moglie e marito i cui nomi corrispondono alle tracce individuali lasciate sullo yacht. Tra i dipendenti della scuola c'era anche Vladimir S. 

 

 

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