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Ucraina, l'affondo di Guido Crosetto: "Inforchino le infradito e tornino agli spritz”

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Il ministro della Difesa Guido Crosetto, dopo alcune polemiche sorte da una sua dichiarazione sul conflitto in Ucraina, ha voluto fare chiarezza sulla posizione del nostro Paese. "Leggo commenti di esponenti dell’opposizione, alleati nel campo largo, che commentando alcune frasi di una mia riflessione (che probabilmente neppure hanno sentito nella sua interezza) sulla nuova piega che sta prendendo il conflitto in Ucraina, dicono cose opposte - ha esordito il ministro su X -. Alcuni accusano di aver fornito aiuti militari che ora vengono usati per attaccare la Russia sul suo territorio mentre altri dicono che non supportiamo abbastanza l’Ucraina perché abbiamo messo limitazioni all’impiego in territorio russo degli aiuti forniti.  Alleati che non solo la pensano in modo totalmente opposto su cosa si dovrebbe fare l’Italia ma che dicono l’opposto - ha poi aggiunto - su ciò che si è fatto".

Poi l'affondo politico: "Una cosa però li unisce: la motivazione per cui fanno dichiarazioni così diverse nel commentare la stessa cosa. Non hanno interesse a difendere dei principi, dei valori universali, a seguire una linea razionale e seria, a cercare di discernere tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, anche quando è difficilissimo farlo - ha sottolineato Crosetto -.  Loro sono interessati solo alla spicciola polemica da politicanti di provincia, tra un cruciverba e un aperitivo. Oggi ho cercato solo di ribadire i concetti e i principi, chiari, lineari e semplici, che hanno guidato le scelte fatte finora. Ho spiegato intanto che l’Ucraina non vuole invadere la Russia e occuparne territori (e quindi non è paragonabile a ciò che ha fatto la Russia) ma sta adottando una tattica di difesa per obbligare la Russia a ritirare una parte di truppe dal suo territorio".

 

 

Crosetto, in seguito, ha chiarito ancora una volta cosa pensa il governo italiano riguardo alla guerra scatenata dalla Russia di Putin. "Ciò premesso ho ritenuto giusto dire che, per me, l’attacco a uno Stato sovrano, sul suo territorio, è sbagliato e condannabile in generale, chiunque lo faccia, anche in una situazione, teoricamente giustificabile, come questa - ha ricordato il ministro -. Ho aggiunto che continueremo ad aiutare l’Ucraina e a difendere principi, valori e regole del diritto internazionale, perché non esiste altra via per contrapporsi a guerra, legge del più forte e caos.  Non si deroga per nessuno, tanto meno per gli amici ai principi e alle regole che abbiamo dichiarato di voler difendere. A Gaza come in Ucraina. Poi mi sono fatto delle domande, cui è difficile rispondere per chiunque voglia farlo seriamente".

Infine la stoccata ai polemisti da spiaggia. "Questa nuova tattica può migliorare la situazione? Avvicinare alla pace? Aiutare alla trattativa? Alcuni pensano di si. Io no. Ho paura che possa peggiorare una situazione già difficile, drammatica. Per l’Ucraina. Per quanto riguarda l’utilizzo delle nostre armi in Russia sono sorpreso dalla facilità e dalla violenza con cui alcune persone attaccano per il divieto che abbiamo voluto ribadire. Ciò che non posso accettare però è il fatto che usino il loro parere per accusarci di abbandonare l’Ucraina. Quello che noi abbiamo fatto e facciamo per l’Ucraina ci viene riconosciuto sempre, in continuazione, dagli ucraini, da chi riceve l’aiuto e lo apprezza perché difende la loro libertà e le loro vite. Non mi interessa il giudizio di chi parla di guerra solo per avere uno spazio sulle agenzie di stampa e poter leggere il proprio nome il giorno dopo. Inforchino le loro infradito e - ha concluso - tornino allo spritz".

 

 

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