Russia, distrutto il sottomarino Rostov sul Don: "Era nel porto in Crimea"
L'esercito ucraino ha attaccato e distrutto un sottomarino russo mentre era ancorato in un porto nella penisola di Crimea annessa dalla Russia nel 2014. Lo hanno fatto sapere le stesse Forze armate, citate dalla Bbc. Il sottomarino d'attacco Rostov sul Don è affondato dopo essere stato colpito ieri da un attacco missilistico sulla città portuale di Sebastopoli.
Si trattava di uno dei quattro sottomarini gestiti dalla flotta russa del Mar Nero in grado di lanciare missili da crociera Kalibr. Nessun commento da Mosca. Secondo Kiev, l'attacco ha distrutto anche quattro sistemi di difesa aerea S-400 che proteggevano la penisola occupata. Il sottomarino, già danneggiato in un attacco l'anno scorso, era stato successivamente riparato. "La distruzione di Rostov sul Don dimostra ancora una volta che non esiste un posto sicuro per la flotta russa nelle acque territoriali ucraine del Mar Nero", ha dichiarato lo stato maggiore a Kiev.
Poche ore prima, il capo dell'intelligence militare ucraina Kyrylo Budanov aveva rivelato come Kiev stia lavorando a una "soluzione complessa" che nei prossimi mesi potrebbe portare alla distruzione del ponte di Kerch nella Crimea occupata, ha affermato. Parlando venerdì alla tv nazionale Budanov ha detto che "sono in corso i lavori" per eliminare la struttura che collega la terraferma russa con la penisola, via di rifornimento cruciale per l'esercito russo in Ucraina. "Tutti stanno lavorando ad attacchi a lungo raggio" e alla distruzione del ponte di Crimea, ha affermato Budanov sottolineando che "tutto ciò richiede una soluzione complessa".
Secca la risposta di Mosca, secondo cui le minacce ucraine sulla distruzione del ponte di Crimea sono "terrorismo nella sua forma più pura" e potrebbero essere parte della campagna elettorale per le presidenziali negli Stati Uniti. "Quel che è sorprendente - ha sottolineato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, "è che (il direttore dell'intelligence ucraina ha delineato un piano di diversi mesi" e questo potrebbe essere "parte della campagna elettorale statunitense, in cui prove convincenti dei 'successi' della Casa Bianca e della presidenza ucraina devono essere presentate".