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Haniyeh, "abbiamo bisogno del sangue dei bambini". Ecco chi era davvero il "leader moderato" di Hamas

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Ogni volta si apprende dalla televisione che un uomo o una donna è risultato colpevole di uno o più omicidi si sente spesso pronunciare questa frase dai suoi ignari vicini: "Era una brava persona. Salutava sempre". Ed è un po' ciò che sta accadendo all'indomani della morte di Ismail Haniyeh, il leader di Hamas ucciso dopo un attacco di Israele. Potere al Popolo, per esempio, ha voluto ricordare quel santo che era il capo dell'organizzazione terroristica palestinese con un tweet nel social del re del capitalismo americano Elon Musk. "Ucciso a Teheran il leader politico di Hamas Haniyeh. L'uomo delle trattative per il cessate il fuoco - hanno scritto su X -. Netanyahu punta a scatenare una guerra regionale prima delle elezioni Usa. Tutto questo durante i #giochiolimpici2024. Israele - hanno poi aggiunto - va isolata diplomaticamente ora e non domani".

Ma chi era davvero Ismail Haniyeh? E perché è stato ucciso dall'esercito israeliano?. Semplice: un brutale assassino. "L’ho detto in passato e lo dico ancora: Il sangue delle donne, dei bambini e degli anziani… Siamo noi che abbiamo bisogno di questo sangue perché risvegli dentro di noi lo spirito rivoluzionario, ci spinga ad andare avanti", aveva dichiarato il leader di Hamas.

In un appello pubblico rivolto a "tutti i popoli liberi del mondo", l’uomo a capo del gruppo di miliziani ha rivendicato il ruolo dei civili palestinesi nella guerra contro Israele. Un messaggio che sembra rivolto in realtà soprattutto a Israele, come a dire che i migliaia di civili uccisi finora a Gaza non indeboliranno Hamas. Anzi, accresceranno lo "spirito rivoluzionario" e l’odio nei confronti dello Stato ebraico.

 

 

 

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