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Venezuela, Maduro "rieletto". Farsa di regime, l'opposizione: "Abbiamo preso il 70%"

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Nuovo mandato da presidente del Venezuela per Nicolas Maduro: a indicarlo sono i dati, parziali, del voto che si è tenuto nel Paese latino-americano ieri. Secondo il capo del Consiglio elettorale nazionale, Elvis Amoroso, dopo lo scrutinio di circa l'80 per cento delle schede Maduro è in testa con il 51,2 per cento dei consensi. Fermo a 44,02 il suo sfidante, l'ex ambasciatore Edmundo Gonzalez Urrutia. Un verdetto, quello delle urne, contestato sia dai rivali interni che dagli osservatori esterni, a cominciare dagli Stati Uniti, e che getta nuove ombre sul regime bolivariano chavista di Caracas. 

Maria Corina Machado, leader dell'opposizione venezuelana, non riconosce infatti l'esito ufficiale del voto e sostiene che Urrutia abbia ottenuto il 70% dei voti, non il 44% come riportato dalla commissione elettorale. "Vogliamo dire a tutto il Venezuela e al mondo che il Venezuela ha un nuovo presidente eletto ed è (il candidato) Edmundo Gonzalez Urrutia", ha detto ai giornalisti Machado aggiungendo: "Abbiamo vinto". Machado, principale sostenitore dell'ex ambasciatore aspirante alla presidenza, ha assicurato di possedere più del 40% dei verbali trasmessi dal corpo elettorale, secondo cui Gonzalez Urrutia ha ottenuto il 70% dei voti, mentre Maduro il 30%. "Questa è la verità ed è, miei cari venezuelani, l'elezione presidenziale con il più ampio margine di vittoria della storia. Congratulazioni, Edmundo!", ha detto la leader anti-chavista, sostenendo che l'opposizione "ha sconfitto" il partito al potere "in tutto il Venezuela". Machado ha annunciato che nei prossimi giorni verranno annunciate "azioni in difesa della verità" e "rispetto della sovranità popolare", che domenica "ha espresso ed eletto" Gonzalez Urrutia, ha sottolineato. Secondo i dati ufficiali, Maduro è stato rieletto per il terzo mandato consecutivo con il 51,2% dei voti (5.150.092 preferenze), mentre a Gonzalez Urrutia sarebbero andati 4.445.978 voti, pari al 44,2%. 

Grande perplessità, come detto, all'estero. Gli Stati Uniti nutrono "serie preoccupazioni" sul risultato delle elezioni venezuelane che dichiarano vincitore il presidente Maduro, afferma il segretario di Stato Antony Blinken in visita in Giappone. "Abbiamo serie preoccupazioni che il risultato annunciato non rifletta la volontà o i voti del popolo venezuelano". In precedenza il segretario di Stato aveva ribadito la volontà degli Usa che i voti alle elezioni presidenziali venezuelane fossero conteggiati "in modo equo e trasparente".

"Ho molte perplessità sul regolare svolgimento delle elezioni in Venezuela. Chiediamo risultati verificabili e accesso agli atti: il risultato che annuncia la vittoria di Maduro rispecchia veramente la volontà del popolo?", si domanda su X il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani

Reazioni dure anche da parte di alcuni paesidel Sud America: il Perù ha richiamato l'ambasciatore in Venezuela per consultazioni. Ancora più duro il Cile, con il presidente Gabriel Boric che ha definito "difficili da credere" i risultati elettorali diffusi oggi dal Consiglio nazionale elettorale del Venezuela. "Il regime di Maduro deve capire che i risultati che pubblica sono difficili da credere - ha scritto sul proprio account X - la comunità internazionale e soprattutto il popolo venezuelano, compresi i milioni di venezuelani in esilio, chiedono la completa trasparenza dei verbali e del processo, e che gli osservatori internazionali non coinvolti con il governo riferiscano sulla veridicità dei risultati. Dal Cile non riconosceremo nessun risultato che non sia verificabile". 

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