Parigi 2024, "poi non stupiamoci se noi gay stiamo sulle scatole": cerimonia queer, uno sfogo clamoroso
«Poi non stupiamoci perché noi “froci” stiamo sulle palle! Vomitevole! Non si può pretendere rispetto e fare queste schifezze». A scriverlo su X, dopo lo show di apertura dei Giochi, non è un pericoloso militante dell’estrema destra ma Giorgio, un ragazzo omosessuale. In poche ore ha raccolto migliaia di like e commenti di persone che si sono riviste nelle sue parole. «Non era il contesto per quel tipo di spettacolo, a tirare troppo la corda si ottiene l’effetto contrario» spiega a Libero. In particolare, a far discutere è stata la scelta di rievocare l’Ultima Cena: «L’unico senso che ho trovato dietro questa scelta è far casino. Di certo, non favorire l’inclusività».
Del resto, «come si può pretendere rispetto, mandando di rispetto agli altri?» Un concetto rimarcato anche spiegando le parole scritte sui social: «Ho usato il termine “froci” per vedere le reazioni. Se qualcuno mi avesse detto di essersi sentito offeso, avrei risposto: tu ti senti così, ma allora perché non può esserlo anche un cattolico?» Come spiega lui stesso, piuttosto che uno spettacolo realmente inclusivo, è stato ricreare un grottesco Gay Pride: «Quello a cui abbiamo assistito è stata la rappresentazione di un pensiero più politico che “valoriale”. Chi si dice soddisfatto di quanto visto venerdì, poi va a fare il Pride e ripete le stesse identiche cose. A me, come tanti altri, non mi rappresentano».
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Per quanto ognuno debba avere la possibilità di esprimersi, per lui è sbagliato ergersi a rappresentanti di un mondo intero: «Ognuno è libero di fare ciò che vuole, io sono un liberale, però non vengano a dire “noi rappresentiamo”. Loro non rappresentano nessuno, se non loro stessi. Posso assicurarti che tanti hanno trovato lo spettacolo di cattivo gusto». A Giorgio- anche un po’ ironicamente - sorge un dubbio: «Una ragazza ha commentato dicendo che qualcuno vuole ottenere l’effetto contrario. Mettere in cattiva luce gli omosessuali. Sai che inizio a pensarlo anche io?».
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