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Daniele Capezzone su Joe Biden: "Se davvero avesse voluto blindare Kamala Harris..."

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Eccoci ad "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima curata da Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero. "Non ci sono dubbi su quale sia il fatto del giorno: Joe Biden ha preso due volte carta e penna, anzi una volta carta e penna e una volta il cellulare. Carta e penna per mettere nero su bianco la sua uscita dalla corsa per la presidenza, ma non le sue dimissioni dalla presidenza. Poi qualcuno ha preso in mano il cellulare per twittare un endorsement a Kamala Harris. E ora che succede? Se avesse voluto davvero blindare Kamala si sarebbe dovuto dimettere: sarebbe subentrata come vice e sarebbe stato davvero difficile scalzarla. Ma la rinuncia alla corsa deve essergli parsa già un sacrificio abbastanza grande", sottolinea Capezzone.

"E ora? Due ipotesi: il partito, per amore o per forza si stringe attorno a Kamala Harris, oppure come auspica Nancy Pelosi una corsa totalmente aperta, e quindi si scateni una faida totale. Quali nomi? È rimasto Giuliano Ferrara a dire Michelle Obama, mentre da altri parti si leggono i nomi di alcuni governatori degli stati del Midwest, bianchi e moderati", sottolinea il direttore.

"Con l'eccezione dell'editoriale di Mario Sechi e il commento di Vittorio Macioce sul Giornale, colpisce come il cuore dei giornali italiani batta a sinistra. Se succede qualcosa a sinistra... è la grande speranza. E così oggi il cuore di molte redazioni italiane si riapre alla speranza, non sappiamo quanto fondate", riflette Capezzone.

"Resta però un'altra questione tutt'altro che piccola, posta ieri dal vice di Donald Trump prima ancora che Biden si dimettesse. L'argomento di Vance è: se ti ritiri dalla corsa per la rielezione, ammettendo con ciò che le condizioni psicofisiche non sono le migliori, come fai a restare presidente fino al prossimo gennaio?", conclude il direttore. E ora, buona rassegna a tutti.

 

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