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Svalbard, Cina sfida la Nato "Postazioni rafforzate". Verso l'attacco all'Europa?

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Nelle remote isole Svalbard, abitate da meno di 3.000 persone, si trova una delle comunità più settentrionali del mondo, parte del territorio norvegese. Questo arcipelago nel Mar Glaciale Artico è prevalentemente coperto di ghiaccio ed è un centro vitale per la ricerca scientifica. E quel luogo remoto, sperduto e affascinante sarebbe finito nel mirino della Cina, del regime comunista.

Recentemente, una delegazione di circa 50 scienziati cinesi infatti ha rafforzato la presenza del loro Paese nella stazione scientifica norvegese di Ny-Ålesund, grazie a un accordo con Oslo. Tuttavia, un'inchiesta di Newsweek suggerisce che la scienza non sia l'unico motivo dietro questa presenza crescente. Il titolo del reportage, "Le crescenti ambizioni artiche della Cina sfidano gli Stati Uniti e la Nato", è emblematico.

Secondo l'inchiesta, "la crescente presenza cinese è un segno della crescente importanza dell'Artico per Pechino, mentre la Cina emerge come potenza globale per sfidare gli Stati Uniti e i suoi alleati, anche se la Cina si trova a quasi 1.500 chilometri dal Circolo Polare Artico". Le Svalbard, parte della Norvegia, alleata della Nato, ma vicine alla Russia, alleato strategico della Cina, sono diventate un microcosmo della lotta tra le potenze mondiali nell'Artico.

Nonostante sia vietata la ricerca per scopi militari nell'arcipelago, crescono i sospetti che gli studi cinesi possano avere un "doppio utilizzo". Un appaltatore cinese della difesa aerospaziale ha utilizzato una stazione satellitare di terra alle Svalbard, nonostante la Norvegia proibisca la trasmissione di dati per scopi prevalentemente militari, sollevando ulteriori questioni di sicurezza.

 

L'ufficio stampa dell'ambasciata cinese a Oslo ha affermato che "gli obiettivi politici della Cina sull'Artico sono comprendere, proteggere, sviluppare e partecipare alla governance dell'Artico, salvaguardare gli interessi comuni di tutti i paesi e della comunità internazionale nell'Artico e promuovere lo sviluppo sostenibile". Anche gli scienziati norvegesi hanno minimizzato le preoccupazioni sollevate da Newsweek.

Tuttavia, le tensioni stanno aumentando: il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha riaperto una postazione nell'Artico norvegese chiusa da 30 anni, e il governo norvegese ha espresso preoccupazioni riguardo a possibili attività sospette alle Svalbard.

Tra i progetti cinesi pianificati ci sono indagini operative e ricerche scientifiche nei campi della glaciologia, dell'ecologia terrestre e marina e della fisica spaziale. Secondo il sito web Research in Svalbard (RiS) del governo norvegese, la fisica spaziale occupa un posto di rilievo nei progetti del China Research Institute of Radio Wave Propagation (CRIRP), che ha due progetti attivi fino al 2030. Tuttavia, il nome del CRIRP non rivela la sua vera identità.

 

L'inchiesta di Newsweek mostra che il CRIRP fa parte della China Electronics and Technology Group Corporation (CETC), il più grande conglomerato di elettronica militare cinese, fondato nel 1963 per scopi militari. Questo gruppo ha guidato lo sviluppo del radar cinese "over-the-horizon", in grado di rilevare missili, antenne sottomarine e persino velivoli stealth a grandi distanze.

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