Joe Biden umiliato alla convention di Milwakee: video-compilation, cosa trasmettono
E' Joe Biden il convitato di pietra della convention repubblicana a Milwaukee, quella che giovedì incoronerà ufficialmente e formalmente la candidatura di Donald Trump come sfidante del partito alle elezioni presidenziali di novembre.
Dopo la comparsa di Trump, ferito all'orecchio dopo l'attentato di sabato scorso al comizio in Pennsylvania, sul maxi schermo del Fiser Forum è stato proiettato un video con le cadute e gli inciampi del leader democratico, insieme ai suoi "fallimenti" sulla "invasione" dei migranti illegali e sulla sicurezza ai confini, tema della seconda giornata della kermesse in Wisconsin.
Anche il governatore della Florida, Ron DeSantis, non a caso, ha picchiato duro contro il presidente: "Ha deluso il Paese, Con Trump il nostro confine era sicuro, il nostro Paese era rispettato e le famiglie vivevano bene. Non possiamo permetterci altri quattro anni di un presidente debole. Il nostro Paese non può fermarsi dopo le 20, ci serve un leader che guidi il Paese 24 ore al giorno e 7 giorni su 7".
Come altre personalità del Partito repubblicano intervenute oggi alla convention, DeSantis ha accusato i Democratici di attentare alle libertà individuali dei cittadini statunitensi, e di minare la credibilità del processo elettorale: "Hanno chiesto di esibire certificati di vaccinazione per andare al ristorante durante il Covid, ma si rifiutano di chiedere la cittadinanza per andare alle urne a votare", ha accusato il governatore, che ha concluso con una esortazione a sostenere Trump alle elezioni di novembre: riportarlo alla Casa Bianca, ha detto, "ci consentirà di preservare quello che George Washington chiamò il 'sacro fuoco della libertà'. Dobbiamo combattere, combattere, combattere per il nostro Paese".
Nel frattempo l'intellligence statunitense non esclude la possibilità di altri attentati contro Trump, secondo il quotidiano Politico, che cita fonti dell'Amministrazione americana. Secondo l'intelligence l'Iran starebbe pianificando attivamente il suo omicidio, probabilmente alla vigilia delle elezioni di novembre, ma non sono esclusi nuovi tentativi nelle prossime settimane. L'Iran da parte sua ha ribadito di voler portare Trump davanti alla giustizia per il suo ruolo nell'assassinio del generale Qasem Soleimani, ma respinge ogni accusa di coinvolgimento nel recente attentato contro il candidato Repubblicano alla Casa Bianca.