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Trump, il gesto che lo ha salvato sul palco pochi secondi prima dello sparo

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Salvo per un miracolo. Anzi: per un grafico. Il tyccon ha spiegato al Fox News di aver evitato il proiettile perché si era girato a guardare un grafico sull'immigrazione. Che scherzo del destino. Il quadro, però, non è ancora del tutto chiaro. Ma i dubbi aumentano con il passare delle ore. La security avrebbe potuto proteggere meglio Donald Trump? Tutelare un candidato alla Casa Bianca è ancora più complesso di quanto si immagini. Il Secret Service si occupa, per esempio, di tutelare il presidente, la first lady e lo sfidante alle presidenziali. In questi casi, la protezione parte molto prima di un evento pubblico. Come un comizio o un bagno di folla. Si devono valutare le minacce, si studia la presenza in zona di elementi potenzialmente pericolosi. C'è quindi un'analisi del teatro. Poi, nella zona si schiera il cosiddetto Counter Assault team e una squadra di guardie del corpo.

Stando a quanto riportato dal Corriere, sono sorte diverse polemiche riguardo al deficit di sorveglianza dell'area circostante al podio. Infatti, non è ancora chiaro come l'attentatore sia riuscito a salire sul tetto senza essere visto. Ma ci sarebbero delle spiegazioni, tutte in attesa di verifiche. Qualcuno aveva notato l'atteggiamento sospetto di Thomas Croocks, l'attentatore, e aveva informato sia la polizia che il Secret Service. Uno sceriffo si sarebbe spinto addirittura sul tetto, salvo poi essere minacciato proprio dal malintenzionato. A quel punto il poliziotto ha dato l’allarme ma un istante dopo Crooks ha iniziato a sparare. Solo allora è scattata la reazione del Counter Sniper team che lo ha ucciso.

 

 

Gli agenti hanno fatto da scudo a Trump, lo hanno letteralmente abbracciato. Le immagini diffuse dalle tv, a un certo punto, hanno mostrato il candidato repubblicano ben visibile e scoperto. Situazione a rischio nel caso ci fosse stato un secondo attentatore, a pochi metri. Ancora peggio se avesse tirato un ordigno rudimentale (Thomas ne aveva un paio sull’auto). Nessuno, a parte un agente solitario si è messo davanti al podio, rimasto accessibile almeno a un fotografo. L’evacuazione — rimarcano ancora gli esperti — non è stata rapida, a tratti è parsa confusa. Sempre le riprese televisive hanno "documentato" le mosse di una donna della scorta che non riusciva a riporre l’arma nella fondina.

Il Secret Service è "arrivato" a questo appuntamento dopo periodi difficili sotto diversi presidenti. Ricordiamo l’intruso dentro la Casa Bianca, le ripetute violazioni delle cancellate della residenza, il personale finito nei guai per comportamento poco consono al ruolo. Dal 2022 è diretto da Kimberly Chetley, una veterana con 28 anni nel servizio e una parentesi alla Pepsi Cola. Fu lei a evacuare Dick Cheney nelle ore tragiche dell’11 settembre 2001 e in seguito si è occupata di Joe Biden quando questi era vicepresidente. Alla guida del settore operativo c’è, invece, Cynthia Sjoberg Radway, una delle molte donne del dipartimento. Parliamo di un’agenzia che ha risorse, usa mezzi speciali e conta su 7mila funzionari, ma che non può permettersi di sbagliare, neppure una volta. Così ora si trova impegnata su un doppio fronte: vegliare sui personaggi e spiegare cosa non ha funzionato sabato pomeriggio.

 

 

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