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Donald Trump, "chi ha comprato l'arma": il dettaglio inquietante sull'attentatore

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L'attentatore che ha provato a uccidere Donald Trump aveva ordigni a casa e in auto. Le nuove informazioni sul 20enne della Pennsylvania, Thomas Matthew Crooks, neutralizzato dalle forze dell'ordine subito dopo gli spari contro il tycoon, sono state riportate dal Wall Street Journal, che ha citato fonti a conoscenza della questione. L'ex presidente americano, in corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca, stava tenendo un comizio a Butler, in Pennsylvania, quando è stato raggiunto da un proiettile che gli ha colpito di striscio l'orecchio. 

Secondo i media Usa, inoltre, al momento dell'attacco l'attentatore indossava una maglietta del popolare canale Youtube pro-armi Demolition Ranch. Intanto, per quel che riguarda l'arma utilizzata dal 20enne, secondo le forze dell'ordine Usa sarebbe stata acquistata dal padre di Thomas Crooks, come riferito dall'Associated Press. Due ufficiali, parlando a condizione di mantenere l'anonimato, hanno dichiarato all'Ap che il padre di Crooks avrebbe acquistato l'arma almeno sei mesi fa.

È già entrata nella storia, invece, la foto di Donald Trump che, con la faccia insanguinata, circondato dagli agenti della sicurezza, alza il pugno chiuso in segno di sfida mentre incita i suoi alla lotta, urlando "Fight", cioè combattete. Sullo sfondo una bandiera a stelle e strisce.

Dopo la sparatoria, Trump non ha perso tempo. Subito si è messo a caricare i suoi: "In questo momento è più importante che mai rimanere uniti e mostrare il nostro vero carattere di americani, rimanendo forti e determinati e non permettendo al male di vincere - ha scritto l'ex presidente sui social -. Solo Dio ha impedito che l'impensabile accadesse". Dando appuntamento alla convention repubblicana di Milwaukee, in programma domani, lunedì 15 luglio, Trump ha aggiunto: "Non vedo l'ora di parlare alla nostra grande nazione questa settimana dal Wisconsin". 

Nel frattempo, c'è chi punta il dito contro il Secret Service per non essere stato in grado di tutelare a dovere l'ex presidente. Stephen Moore, consigliere senior della campagna del tycoon, ha dichiarato: "Di sicuro Trump ha bisogno di maggiore protezione: ora ci si chiede se al Secret Service fossero completamente preparati". A complicare la posizione dei servizi la testimonianza di alcuni presenti, che hanno raccontato di aver visto un uomo che si muoveva da un tetto all'altro e di averlo segnalato alle forze dell'ordine, che però non avrebbero fatto nulla per controllare cosa stesse succedendo.

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