Trump, "di chi è la colpa dell'attentato": il Cremlino spiazza tutti
"L'atmosfera creata da questa amministrazione nel corso della lotta politica, l'atmosfera intorno al candidato Trump ha provocato quello che gli Stati Uniti stanno affrontando oggi. Era ovvio per tutti gli osservatori esterni che la vita di Trump fosse in pericolo": a dirlo il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov, che ha così commentato il fallito attentato ai danni dell'ex presidente, ora in corsa per un secondo mandato alla Casa Bianca. Il tycoon è stato ferito a un orecchio da un proiettile mentre teneva un comizio a Butler, in Pennsylvania.
Peskov, comunque, ha precisato che la Russia "non pensa o ritiene che il tentativo di eliminare il candidato presidenziale Trump sia stato organizzato dalle autorità". Tuttavia, il clima avrebbe influenzato il tutto. "Il sistema politico statunitense ha mostrato al mondo intero ripetuti esempi di violenza all'interno del Paese nel quadro della lotta politica", ha aggiunto il portavoce di Vladimir Putin, ricordando diversi casi di ferimento o addirittura di assassinio di presidenti statunitensi. Poi, ha aggiunto che "lo stile di lavoro dell'attuale amministrazione è tale che preferisce risolvere tutto da posizioni di forza, compresi gli affari internazionali".
"Non cercano mai di trovare compromessi - ha proseguito Peskov -. Ora, di fatto, la violenza si è spostata nel Paese". Alla domanda su come questo attacco a Trump potrà influenzare la legittimità delle elezioni statunitensi, invece, il portavoce del Cremlino ha preferito non rispondere: "Non sta a noi giudicare, non abbiamo la minima intenzione di interferire negli affari interni degli Stati Uniti". Infine, ha sottolineato che il presidente russo Vladimir Putin non ha intenzione di comunicare con Trump dopo l'attacco.